
- Autore: luciana squadrilli
- Data: 24 Maggio 2023
- Categoria: Recensioni
Allegrìo, le pizze di Veccia a Roma
Ha appena inaugurato il locale romano che porta in via Veneto lo staff di Qvinto con qualche novità e un mood ancor più glamour e sfavillante. Ma al centro del nostro interesse ci sono soprattutto le buonissime pizze firmate da Ivano Veccia e Peppe Aiello.
La notizia che Ivano Veccia lasciasse Qvinto, il bel locale al parco di Tor di Quinto, ci aveva rese piuttosto tristi: pur augurandogli di trovare la giusta occasione nella sua Ischia sapevamo che le sue pizze buonissime ci sarebbero mancate assai. Così quando mi ha mandato un invito sibillino per l’inaugurazione di un nuovo locale in via Veneto ho messo da parte la mia pigrizia e a-mondanità e ci sono andata. Così, ho avuto un po’ di buone nuove e soprattutto ho fatto qualche ottimi assaggio.



Riassumo qui, prima di scendere nei dettagli: Allegrìo – così si chiama il locale – è la nuova creatura della napoletana Sabrina Corbo, il cui spirito eclettico e creativo unito alla lunga esperienza londinese era già all’opera da Qvinto. Qui ha voluto creare un locale che unisse più anime e mettesse insieme Napoli, Dolce Vita, spirito internazionale, arte, design, cucina, scaramanzia, vitalità a tratti esagerata e ottima pizza (o per lo meno così io ho interpretato quel che recita il comunicato stampa: “la nuova destination place di ambient food internazionale, dove si fondono armoniosamente Food Experience, Lifestyle e Home Decor”).
Da Qvinto ad Allegrìo
Insomma un bel mix che poteva risultare eccessivo e cadere facilmente nel kitsch ma che per qualche motivo – considerando pure la posizione – riesce a trovare un suo senso e a risultare tutto sommato interessante e che probabilmente tornetò a visitare con piacere. Anche e soprattutto perchè da Allegrìo si ritrovano le pizze di Ivano, tra storiche signature – dalla Lasagna Povera alla Capricciosa – e nuove proposte.



Con lui c’è gran parte del team di Qvinto, a cominciare dalla fidata spalla di Peppe Aiello che stende e sforna le pizze con la maglia di “co-titolare”. Poi ci sono anche l’executive chef Daniele Creti e il sous chef Marco Melatti, Eligio Schirru e il sommelier Davide Gelormini in sala, e Alessio Navacci e RIccardo Martellucci al bancone mixology. Novità interessante la collaborazione del pastry chef napoletano Mario Di Costanzo, membro AMPI (Associazione Maestri Pasticcieri Italiani) che dirige lo staff di pasticceria – a cominciare dalla prima colazione – e firma i dessert signature caratterizzati dagli elementi iconici delle quattro sale.
Le sale di Allegrìo
Il locale, con alcuni tavoli esterni circondati da fioriere di orchidee che sembrano salutare sfacciatamente il locale dall’altra parte della strada con la sua impalcatura di rose (Crazy Pizza, oh yeah) ha un ingresso dominato da un grande sole/logo – il pianeta è un po’ il leit motiv di Allegrìo, e rappresenta energia; inoltre in tutto il locale grande attenzione è dedicata alla luce, anche come forma d’arte – e con un lungo bancone in legno e bronzo che conduce alle quattro sale in cui è suddiviso, ciascuna con un nome, un logo (sempre un sole, ma declinato diversamente) un dècor e un mood, più una sala lounge.
E anche un menu degli antipasti, una pizza e un dessert dedicati. A decorarle opere di artisti e artigiani, porcellane firmate dalle raffinate decoratrici Matilde Argiolas e Marie Daâge, carte da parati decisamente originali e sedute di design.






La sala Joyful, ad esempio, ha come simbolo il melograno; la Lucky le stelle (ma abbondano anche i richiami alla scaramanzia napoletana creati dall’artista Lello Esposito, a cominciare dal grande corno rosso); nella sala In Love, dedicata all’amore, c’è l’effetto trompe l’oeil dato da 500 rose di porcellana di
Capodimonte realizzate dalla storica bottega napoletana Barra; mentre nella sala Intrepid ci si immerge nella giungla raffigurata dalla carta da parati.
I menu di Allegrìo
Il menu cambia per ogni sala, nel senso che oltre a una serie di proposte comuni ci sono, come dicevamo, una scelta di antipasti, una pizza e un dessert che si possono ordinare solo nella sala in cui si sceglie di sedersi.


Per quanto riguarda le pizze di Allegrìo, nella sala Intrepid viene proposta quella con fiordilatte e crema Mamma Bruna (a base dell’omonimo formaggio di Peppe Iaconelli) in cottura, finita all’uscita con carpaccio di salmone Sockeye, guacamole, mandorle tostate e salate, concassé di zucchine, olio extravergine d’oliva Dop Anteata: l’abbiamo assaggiata ed è davvero buona, con la nota fresca e deliziosa del coriandolo. Deliziosa anche la Joyful, con crema Mamma Bruna allo zafferano, Mamma Bruna grattugiato, fiori di zucca e fiordilatte, completata all’uscita con chips di zucchine napoletane, fiori di zucca, caciocavallo di grotta di Peppe Iaconelli, scorza d’arancia, germogli di basilico e olio extravergine d’oliva Dop: un tripudio di profumi in grande equilibrio.
Proverò al più presto anche la Lucky Peperonata – crema Mamma Bruna, fiordilatte e provola, con aggiunta all’uscita di crema di peperoni dolci, polvere di olive, capperi, peperone crusco, friggitelli crudi, peperoncini a goccia dolci, germogli ed extravergine – e la Margherita Romantica con pomodoro san marzano Dop al forno, fiordilatte, ricotta di bufala alla rapa rossa, pomodorino semi dry, basilico e olio extravergine d’oliva Torre di Mossa Dop.



Ma ci sono anche Le Matte, che Ivano e Peppe hanno creato appositamente per Allegrìo e che saranno proposte per il pranzo o come aperitivo to share: un punto d’incontro tra impasto napoletano e pizza alla pala romana (ma più simile a quest’ultima, per quanto con una masticabilità diversa e piacevolmente rustica, arricchita anche da semi).
Capitolo prezzi: si parte dai 12 euro della Margherita – più che giustificati da ambiente, location e qualità – per arrivare fino ai 40 euro della Faraona Capricciosa: una pizza “faraonica” – e molto lunga e complessa nella preparazione – che annovera tra gli ingredienti una base di crema di Zeus di Peppe Iaconelli farcita all’uscita da scarola riccia, pomodorino semidry, nocciola tritata, noci, rapa rossa, petto cotto a bassa temperatura e coscia scottata in padella della faraona di Laura Peri, scaglie di Zeus, coulis di rucola, pepe, germogli. Insomma, un vero e proprio piatto.
Ma attenzione: mentre qui a Roma Peppe Aiello garantisce la qualità delle pizze firmate insieme a Ivano, probabilmente quest’ultimo lo andremo a trovare molto presto pure vicino al mare.