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Cilentina

Cilentina, la pizza cilentana arriva a casa

La startup ideata da Valentino Tafuri e Daniele Palo lancia ufficialmente il progetto Cilentina: una box completa per ricreare a casa la pizza tradizionale dell’entroterra cilentano, con i condimenti predisposti o giocando di fantasia.

L’avevamo già assaggiata quando l’idea di Valentino Tafuri e Daniele Palo – nata prima del Covid messa in pratica durante il lockdown appena possibile anche grazie all’expertise di e-commerce di CasaBufala – era ancora in progress, e l’avevamo apprezzata molto. Adesso Cilentina, la box completa per togliersi la voglia di pizza “cilentana” a casa propria, diventa realtà operativa anche grazie a In Cibum Lab, il primo incubatore certificato MISE interamente dedicato al foodtech voluto dal gruppo specializzato nella formazione FMTS Group, che nel 2019 aveva selezionato la startup creata dai due giovani imprenditori di Battipaglia nella prima edizione del contest “Io Ci Credo”.

Cilentina

Di cosa si tratta? Una piattaforma di e-commerce, appunto, da cui ordinare una box – per ora dalla composizione “standard”, ma in futuro da comporre a piacere – per preparare a casa propria, in pochi minuti, una deliziosa pizza cilentana. Vale a dire, un prodotto tipico della zona della provincia di Salerno, diverso dalla pizza napoletana perchè più vicino alla panificazione casalinga, preparato tipicamente la domenica dalle massaie locali sfruttando impasto e calore del forno e ingredienti locali, dai pomodori della piana del Sele al cacioricotta. Così lo racconta Cilentina: “Alcuni pezzi dell’impasto del pane vengono staccati e messi in una teglia, pronti dopo alcuni processi di lievitazione a diventare pizza. Un processo molto lungo ma dal valore inestimabile, una storia di tradizione centenaria che racconta gli usi e i costumi di un territorio affascinante che ha conservato ben radicati i propri valori di storicità e di folklore”.

Naturalmente, la “pizza cilentana” messa a punto da Valentino per Cilentina è moderna nella concezione e nella tecnica, grazie all’uso di pre-fermenti, lievito madre, farine di frumento tenero selezionate e miscelate con cura (al momenti si può scegliere anche la versione integrale o ai cereali) e una lunga e attenta maturazione e lievitazione.

Ed è moderna pure nelle modalità di vendita che prevedono la consegna in tutta Italia e anche all’estero grazie a una piattaforma dedicata. Anzi, dal nostro primo assaggio, grazie a ulteriori prove e affinamenti l’impasto della base risulta ancora più soffice e leggero, pronto a diventare croccante secondo preferenza con un passaggio in forno (a 220° C) che va dai 4-6 minuti o poco più. A condirlo, dopo averlo tagliato in spicchi, la box prevede un sugo realizzato con un mix di pomodoro pizzutello e pomodoro datterino rigorosamente battipagliese, realizzato in esclusiva dal brand Così Com’è, da spalmare su ogni spicchio prima di infornare la pizza, e una tipica cacioricotta cilentana da grattugiare a grana grossa sulla pizza già calda.

Io l’ho (ri)provata volentieri, seguendo il tutorial per prepararla, assieme a un’amica: nella versione “classica”, con pomodoro e cacioricotta che si equilibrano perfettamente in un morso insieme soffice e croccante.

Ma anche aprendo gli spicchi a metà e mettendoci dentro una dose generosa di scarola con olive e capperi, in una versione instant e leggera della buonissima pizza di scarole napoletana. E poi, la variante “svuotafrigo” con fette di Emmentaler Dop (in realtà ne ho ancora un sacco, dono della campagna digital #shareapieceofyou) e un delizioso paté di carciofi di Podere San Giuliano.

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