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La Città della Pizza 2019: grande successo per la terza edizione!

I nostri racconti e i tratti salienti di questa Città della Pizza

Un esordio in grande stile quello di questo week end alla Città della Pizza nella nuova location di Ragusa Off. Franco Pepe sul palco ha parlato di “Authentica” e del gran lavoro che sta facendo sui valori nutrizionali della pizza.

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Per l’occasione ha presentato, in anteprima, la nuova “Bufala Profumata“, una pizza con mozzarella e bresaola di bufalo, spezie, olio e lime a crudo, a fine cottura accompagnata da rucola e una dressing fresco e delicato.

Questa pizza parte da una pallina da 180 gr idratata al 70%. Questa pizza richiede più fasi di lavorazioni e cottura: prima viene messa la pizza stesa in forno per pochi minuti con olio extravergine di oliva, succo di lime e mozzarella di bufala asciugata. In uscita semi di sesamo, zest e succo di lime, bresaola di bufalo e un mix di pepe (rosso, nero, bianco e verde). La serviamo con erbe fresche e un dressing fresco agrumato a parte dove deve essere pucciato il cornicione che così non viene sprecato” ci spiega Franco. In realtà alla fine il pubblico ha chiesto se era possibile avere altro cornicione!

La Città della Pizza 2019: grande successo per la terza edizione!

Sono stati i due workshop successivi a catalizzare l’attenzione del pubblico. il primo ha visto Gabriele Bonci portare la sua Brigata Agricola sul palco in una degustazione durata quattro di ore di pizza con peperone fermentato, prosciutti, porchetta, salumi e tanti protagonisti del mondo della cucina contadina.

Il secondo era un incontro tra Teo Musso, patron di Baladin, e Salvatore Salvo della pizzeria Fratelli di Salvo in un abbinamento tra cocktail e pizza, con il Beermouth come ingrediente base

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La seconda giornata si è aperta con un bell’incontro sulla Pizza romana: le origini di uno stile. Abbiamo parlato delle tante sfumature della specialità capitolina – dalla pizza bianca alla pala del fornaio, che ha da poco ottenuto l’importante riconoscimento di prodotto tipico, alla pizza in teglia di “nuova generazione” fino alla tonda scrocchiarella – con Giancarlo Casa de La Gatta Mangiona (che con Mamhoud Gouda ha proposto in assaggio due tipi di tonda sottile, con i funghi e con fiori e alici) Angelo Iezzi, pioniere della rinascita della pizza al taglio con la sua Angelo e Simonetta e Presidente Associazione Pizzerie Italiane, Fabrizio Franco e Omar Abdel Fattah di Pane e Tempesta (che hanno fatto assaggiare una buonissima e profumata “lingua” con bresaola e limone), Francesco Arnesano di Lievito Pizza Pane (con la strepitosa teglia con carciofi e filetti di triglia) e Giancarlo Giambarresi, Presidente dell’Associazione Panificatori Fiesa Assopanificatori Confesercenti di Roma, mentre il signor Milvio Pallotti dello storico forno di Monti sfornava senza sosta pale di pizza bianca con l’olio extravergine o farcite in tutti i modi.

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Interessante anche la discussione sui dolci in pizzeria, con Walter Musco (Bompiani), Fabio Ciriaci (Gusto Madre Alba) e Luigi Cippitelli (Pizzeria Luigi Cippitelli) presentati da Annalisa Zordan del Gambero Rosso.

C’è stato anche il workshop su “Cosa significa pizza di territorio?” dove si è parlato con Salvatore Gatta della pizzeria Fandango e Matteo Aloe di Berberè di come si può valorizzare il proprio territorio attraverso la pizza, creando un nuovo indotto economico e diventando punto di riferimento. Il pubblico ha molto apprezzato i racconti di Gatta e Aloe che hanno raccontato le loro terre, Basilicata ed Emilia Romagna, ricche di ingredienti preziosi e talvolta poco conosciuti, come il peperone crusco.

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Salvatore Gatta e la sua pizza del territorio

Domenica 14 aprile la Città della Pizza ha aperto con il workshop “L’ondata veneta continua?” essendo che da qualche anno in Veneto si è sviluppato un nuovo modo di concepire e fare la pizza distaccandosi dalla tradizione napoletana. Protagonisti Renato Bosco di Saporè, Denis Lovatel della pizzeria Da Ezio e Petra Antolini della pizzeria Settimo Cielo. Una bella chiaccherata dove ognuno ha raccontato la sua esperienza e si è parlato molto di impasti, lievito madre, tempi di lievitazione, farine, cotture, topping ed evoluzione. Naturalmente non sono mancate la doppio cruch di Renato, con riso nero nell’impasto, la tonda al piatto di Petra e la sottile e croccante di Denis.

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