- Autore: Tania Mauri
- Data: 14 Febbraio 2018
- Categoria: Abbinamenti, Eventi, Pizzaioli, Pizze
“DARE TO BE DIFFERENT” Ruinart Rosé & Pizza Gourmet
Pizza e Champagne, matrimonio felice! Oggi più che mai può essere considerata l’unione perfetta di una coppia alquanto improbabile ma di successo alla conquista dei palati più sopraffini e scettici.
Non a caso in una serata milanese molto glamour, nello spazio scenografico e suggestivo del Gattopardo Milano, è stata presentata l’anteprima di nuovo programma di food pairing, abbina l’audace e intrigante Champagne Ruinart Rosé allo street food per antonomasia, la pizza gourmet, che i consumatori di tutta Italia potranno ritrovare nei locali che aderiscono al prestigioso Ruinart Network.
Fil rouge dell’evento è la massima “DARE TO BE DIFFERENT”, ovvero osare per essere diversi che ha visto tre dei pizzaioli più interesanti del panorama italiano confrontarsi con il Ruinart Rosé della più antica Maison de Champagne. Questo perché, tra le sue eccellenti Cuvée, lo Champagne Ruinart Rosé racchiude in sé le due anime principali della Champagne – Chardonnay e Pinot Noir – fondendole in uno vino fresco, armonico, autentico e deciso.
Questo Champagne dal colore delicato ma intenso con aromi di frutti rossi, agrumi e spezie e un finale di ciliegia che persiste a lungo è stato abbinato alle pizze di Renato Bosco, Ciro Oliva e Simone Lombardi che hanno preparato due pizze a testa segunedo ogni volta un tema: Dare to be Exotic, per la prima e Dare to be Yourself per la seconda, legata invece al tema dell’audacia di essere se stessi.
Ognuno davanti alla propria postazione, che ben raccontava carattere e personalità dei pizzaioli, hanno proposto, in successione, le loro pizze.
PIZZA ESOTICA
Renato Bosco di Saporè a Verona ha portato la sua Aria di Pane con ostrica e Champagne, ananas a dadini, finta polenta rosa e germoglio di pisello: “Parlando di esotico il mio pensiero è andato al mare delle mete esotiche, dei gusti orientali, e successivamente ad Aria di Pane che con il suo morbido volume mi riconduce alla leggerezza che si vive quando si è in vacanza.”
Simone Lombardi alla guida del forno di Dry Milano rivendica le sue origini messicane con la Ventricina, la più riuscita delle tre, con ventricina, coriandolo e cipollotto, ananas al forno e fior di latte che così ci spiega: “Un piatto che trae ispirazione dalle mie origini messicane: ogni trancio di pizza avvolto richiama il famoso taco al pastor, un prodotto che si mangia rigorosamente con le mani, come la pizza. Ho usato ingredienti con un contrasto di sapori molto piacevole: la grassezza della Ventricina, l’acidità dell’ananas e l’aromaticità del coriandolo sono le sensazioni su cui ho deciso di lavorare per servire in abbinamento Ruinart Rosé.”
Infine Ciro Oliva della pizzeria Concettina ai tre santi ha proposto L’esotica con astice , latte di bufala, red chard, songino, pomodorini datterino, avocado, spincacino novello, olio e sale :”Ho creato questa pizza ricordando i sapori e le sensazioni provate durante un viaggio in Messico e ho cercato poi di trasmettere, attraverso gli ingredienti, quello che per me significa la parola esotico: l’alternarsi di materie prime tradizionali e legate al mondo vegetariano, che sto da qualche tempo sperimentando, con i sapori del mare. ”
PIZZA AUDACE
Renato Bosco propone la sua celebre pizza Crunch con cacao, petto d’anatra con gocce di frutti rossi, paprika e patate viola: “I gusti sono volutamente esagerati per me che amo la semplicità e la tradizione, preferendo sempre la Margherita su tutte; in questo caso oso di più già nell’impasto usando un cacao amaro per proseguire nell’abbinamento dei gusti andando oltre quelli che sono i miei canoni.”
Ciro gioca sulla tradizione con il suo cavallo di battaglia che ha entusiasmato tutti, la sorella della Margherita, ovvero O’RRAU con ricotta di fuscella di bufala, passato di San Marzano, carne di manzo e di maiale gambocello, “tracchi e cotenna”, polpetta e sugna, pepe, parmigiano reggiano 48 mesi di stagionatura e basilico. “Una pizza che mi rappresenta e che mi ricorda mia nonna e la mia infanzia, una pizza legata profondamente alle mie tradizioni napoletane soprattutto per la scelta di materie prime legate al mio territorio.”
Simone fa invece la Barba Dei Frati con barba dei frati, crema di acciughe del Cantabrico e fior di latte, “una delle pizze che più mi rappresenta: è semplicità nel valorizzare la sapidità di un ingrediente singolo stagionale come gli agretti cotti al cartoccio ad alta temperatura che ne preservano consistenza e colore, abbinati alla crema di acciughe del Cantabrico”
Infine Gianluca Fusto, pastry chef geniale, ha fatto un dolce Esotico, il Rrosé Oser, una ganache montata alle fave di tonka, mousse di boccioli di rosa del Medio Oriente, gelée di lamponi e litchis, goccia di Ruinart Rosé: “Mi sono lasciato ispirare dal concetto “Ruinart Rosé Dare to be different” e dalle note fruttate, esotiche e speziate della Cuvée. Ne ho esplorato gli accordi e i contrasti, per un abbinamento dolce che spazia in mondi lontani. Nello studio della degustazione, ho voluto mantenere la freschezza delle uve Chardonnay e la voluttà del Pinot Noir, esaltandone anche le note acidule, con texture golose come la gelée di lamponi e litchis. Per finire con una goccia di Ruinart Rosé, un tocco inebriante per un piccolo dolce, dove “osare una vita in rosa” non è eccezione ma regola.”
“La vie en rose” si è conclusa con i pizzaioli un pò provati ma soddisfatti, così come gli invitati a questa anteprima che, a partire da marzo, sarà in programma in un circuito preferenziale di ristoranti e locali che proporranno, pizze gourmet per alcuni e finger food gourmet per altri, in perfetto abbinamento al sorprendente e audace Ruinart Rosé. Prendete nota.