- Autore: luciana squadrilli
- Data: 28 Marzo 2024
- Categoria: Abbinamenti, Eventi
Enzo Coccia presenta i suoi
Terzo appuntamento romano da Vico Pizza&Wine per raccontare collaborazioni e amicizie con produttori e artigiani. Questa volta, sono stati protagonisti gli ortaggi insieme alle mozzarelle del Casolare, all’extravergine di Valle Selva e ai cocktail del Salotto 42.
Di Vico Pizza&Wine, l’indirizzo romano che vede Enzo Coccia e i suoi figli al fianco della famiglia De Angelis, vi abbiamo già raccontato: un posto da non perdere, tanto per le buonissime pizze (e altro) e per la bella cantina, quanto per l’unicità del luogo, che vince a mani basse come pizzeria più bella della città (e non solo).
La settimana scorsa ci sono tornata con piacere per partecipare a una bella serata sotto il nome di Vi presento i miei: era il “terzo atto” della serie di cene a tema con cui Enzo Coccia vuole avviare un percorso di sostenibilità fondato su pratiche concrete e linee guida condivise che risponde ai cambiamenti climatici e alle richieste dei consumatori. Questo vuol dire soprattutto creare rapporti forti, coerenti e trasparenti con i propri fornitori, (cosa che il pizzaiuolo ha iniziato afare forse primo tra tutti, dall’apertura de La Notizia a Napoli) nel mutuo interesse economico e non solo, e anche farne percepire il valore ai consumatori. Così è nata l’idea di questi quattro appuntamenti in cui le sue pizze incontrano i produttori scelti da lui, tra quelli con cui il rapporto è già consolidato dal lavoro partenopeo e le nuove conoscenze e collaborazioni nate con l’apertura romana, con proposte del menu o studiate ad hoc per farne conoscere i prodotti: “Per me è un elemento di vitale importanza avere una filiera di artigiani, agricoltori e produttori che, grazie al loro lavoro, dedizione e passione, riescono ad offrire ogni giorno un prodotto unico, senza però tralasciare l’importanza dei sapori di un tempo”, spiega Enzo.
A febbraio, dunque, in occasione del Martedì Grasso c’è stata una serata incentrata sulla carne insieme alla Fattoria Carpineto della Famiglia Passariello, azienda agricola campana allevatrice e produttrice di carne bovina da più di tre generazioni che gestisce l’intera filiera produttiva: tra gli highlights della cena, la Montanara con Genovese dell’Alleanza e O’ Ruoto ‘o furno, una pitta lievitata con pulled beef e doppia consistenza di papaccella. Il secondo appuntamento è stato dedicato agli splendidi vini di Montevetrano, l’azienda di Silvia Imparato a San Cipriano Picentino, in cui ad esempio il Core rosso (aglianico in purezza) ha accompagnato l’altrettanto intensa pizza Lasagna Napoletana, con ragù napoletano di manzo napoletano, polpettine fritta, ricotta di bufala, provola di bufala affumicata, grana padano, provolone del Monaco.
Enzo Cocci, protagoniste le verdure
Questa volta, avvicinandosi la primavera, il tema scelto è stato quello dei vegetali: “Credo che dobbiamo spostarci sempre di più verso una cucina che prevede un consumo maggiore di vegetali, anche se si può essere sostenibili pure utilizzando la carne, sapendo acquistare da piccoli allevatori che lavorano in maniera adeguata e non intensiva: il giusto mix tra le due componenti rappresenta l’equilibrio perfetto”, spiega Enzo.
E per farlo ha coinvolto diversi amici vecchi e nuovi – oltre al gruppo di attori di teatro che, oltre agodersi gli assaggi, hanno anche partecipato alla serata declamando le pizze del menu con la dovuta enfasi: l’azienda agricola Valle Selva, nel cuore della Sabina romana, dove Francesco Meschini produce oli extravergine d’oliva biologici da varietà autoctone; Mimmo La Vecchia de Il Casolare, con i suoi tanti prodotti di bufala, in primis la mozzarella; e il fruttivendolo di Piazza Monte d’Oro di Roma, fornitore ufficiale delle verdure che utilizza per le sue pizze. Inoltre, ad accompagnare gli assaggi c’erano i cocktail del Salotto42, bel locale del centro di Roma – cocktail bar ma anche sala da tè e confortevole “salotto” – guidato dal patron e bartender Alberto Caleffi: a realizzarli Marino Bazzi, che ha pensato dei drink da abbinare alle pizze di Enzo Coccia in un’alternanza di semplice e complesso, alcolico e leggero.
Vi Presento i Miei: gli assaggi
Siamo partiti con una goduriosa degustazione di Mozzarella di Bufala Campana Dop e altri formaggi del Casolare: di bufala – tra cui il Fabula e lo strepitoso Blu di Bufala – e non solo, poiché i La Vecchia selezionano e stagionano anche prodotti di altri casari di fiducia, come il pecorino di Moliterno e il buonissimo “caso muscio” del Matese.
Poi è arrivata la pizza Il Mio Orto, che mi ha conquistata per equilibrio e piacevolezza ed è rimasta la mia preferita della serata, nonostante gli assaggi seguenti di livello: crema di cavolfiore, cicoria ripassata, broccolo romanesco croccante e pomodorini semi dry, in un indovinatissimo gioco di sapori e consistenze, accostata al Vico42: un fresco “Mojito” in cui il pestato di lime e menta incontra la birra (la Nazionale di Baladin), richiamando l’abbinamento classico pizza e birra.
La pizza Cynara vede il disco condito con fiordilatte, lamelle di carciofi fritti, Pecorino Romano Dop, mentuccia, pepe e olio extravergine Colline Salernitane Dop, in un insieme piacevole e ben bilanciato (anche se io avrei abbondato col pecorino, ma si sa che sono malata di formaggi!). In abbinamento, il Frida’s: un twist di amari e bitter con Cynar, Brancamenta, Vermouth rosso e bitter Campari, shakerato e servito in una coppetta con una punta di sale nero delle Hawaii, un po’ grosso, che dà una sensazione di umami.
Il terzo spicchio è stato quello de La Radicchio, decisa nei sapori ma anche qui ben bilanciata, con Provola di Bufala Campana DOP, radicchio ripassato in agrodolce (dalla bellissima consistenza e l’acidità appena accennata), Blu di bufala, noci, basilico e olio extravergine Colline Salernitane Dop. Nel bicchiere il Rosemary42, con base di Tequila Sour al rosmarino per “reggere” i formaggi erborinati e saporiti e il radicchio marinato in aceto e miele.
Infine, la splendida Marinara rivista con pomodoro San Marzano Dop, pomodorini Corbarini (conservati in acqua ci mare) ripassati in padella, crema di aglio nero e origano di collina, e l’extravergine monocultivar Salviana di Valle Selva da aggiungere al tavolo a piacere.
Un tripudio di mediterraneità e calibrata sapidità che si sposava bene con il Panter42: Mezcal, dal retrogusto affumicato, miscelato con succo di pompelmo rosa, shakerato con Agave e servito in un bicchiere basso con ghiaccio e, sul bordo, paprika affumicata, sale nero e peperoncino. E per finire, il Babà al rum con crema inglese alla vaniglia e cioccolato fondente.