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Gran Galà del pizzaiuolo

Ci voleva una festa dopo la riconoscimento Unesco per l’arte del pizzaiulo napoletano come patrimonio immateriale dell’umanità . E così è stato. Lunedì 15 gennaio si è festeggiato al Ristorante della piscina della Mostra d’Oltremare di Napoli, all’insegna dell’allegria ma anche di confronto sulle strategie per il futuro. Il primo Galà del pizzaiuolo – organizzato da Brunella Cimadomo per BC Communication e promosso da Attilio Albachiara, presidente dell’Associazione Mani d’oro è andato oltre i canoni di una serata conviviale grazie ai propositi che tutti gli attori di questo composito mondo hanno avuto modo di esprimere.

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L’amore per la pizza, alimento più diffuso al mondo, è riuscito a mettere insieme associazioni di pizzaiuoli, istituzioni, imprenditori impegnati, ciascuno nel proprio ruolo, a immaginare quale possa essere il futuro del pizzaiuolo.

Gran Gala del pizzaiulo sala

Presente anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha commentato: “Sono orgoglioso. Questa è una vittoria per le associazioni, i cittadini, e non solo per quanti apprezzano l’arte della pizza ma per Napoli. E’ un traguardo che denota un senso di appartenenza perché, grazie a noi napoletani, si parla di tante ricchezze, di competenza, di qualità. Viva Napoli, viva la pizza”.

De Magistris

Il dibattito è ruotato intorno al trinomio arte, mestiere, professione e dove sono stati molti gli spunti di riflessione: aumentare la professionalità dei singoli e valorizzare le produzioni di eccellenza; la pizza deve migliorare fuori Napoli dove devono imparare a lavorare in modo tale da poter offrire alle famiglie la possibilità di mangiare, e bene, la pizza anche 2 o 3 volte la settimana; l’arte del pizzaiuolo deve essere insegnata nelle scuole; la pizza è un elemento significativo della Dieta Mediterranea; la sfida del 2018 sarà di portare a Napoli, a mangiare la vera pizza, il maggior numero di persone da ogni parte del mondo; deve essere riconosciuto al pizzaiuolo la qualifica di maestro artigiano e non di semplice somministratore di cibo; la vera pizza si mangia solo a Napoli.

Speriamo che molti dei buoni propositi vengano realizzati e noi pensiamo, e ribadiamo, che la pizza è soprattutto convivialità, territorio e arte perchè “piace a tutti, ma proprio a tutti, ineluttabilmente

Gino

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