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Il Corso

Il Corso, un po’ di sud a Bolzano

Nel capoluogo altoatesino, la famiglia Gabriele porta i sapori del Meridione – Calabria e Sicilia in primis – con le sue ottime pizze. Da accompagnare a vini interessanti.

Era da un po’ che avevo fissato sulla mia ideale “mappa della pizza” – dove mi appunto a mente i locali che vorrei andare a visitare – Bolzano. Una pizza in Alto Adige, invece di canederli e speck, direte voi? Ebbene sì: proprio in città, a cinque minuti a piedi dal centro, c’è un indirizzo che vale assolutamente la pena andare a provare (non posso dire che sia la migliore pizza della città o della regione perchè a onor del vero non ne ho provate altre, ma sicuramente consigliabile!). È quella de Il Corso, il locale della famiglia Gabriele che è nato nel 2021 trasformando quella che era una bella caffetteria e ristorante soprattutto in pizzeria, seguendo la passione per gli impasti di Santo Gabriele: calabrese di origine, si è formato a Napoli presso la scuola di AVPN e ha anche un rapporto privilegiato – fatto di amicizie e frequentazioni assidue – con la Sicilia e le Eolie in particolare, come si capisce facilmente dalle pizze in carta spesso basate su prodotti “di giù”, accanto a ottime produzioni locali (bufala inclusa!).

A dargli man forte sono la moglie Fabiana Cardinali – che si occupa dei dolci – e i figli Federico (in sala) e Francesco, che ha seguito con lui il corso a Napoli e ha vinto la categoria Nord-Italia di Emergente Pizza 2023. Ma Il Corso è premiatissimo anche per la parte beverage: tra birre artigianali e vini, il locale ha vinto il premio speciale “Miglior Carta delle Bevande” assegnato dalla guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso in collaborazione con Krombacher.

Il Corso: il “salotto” della pizza

Pareti colorate, maioliche, tavoli di dimensioni e fogge diverse sparsi tra le diverse sale, scritte al neon e mobili “da casa” decorati da fiori e ninnoli: l’ambiente de Il Corso è decisamente originale, diverso forse da quello che ci si aspetterebbe “in montagna” e inatteso per una pizzeria, ma molto accogliente e piacevole.

Una sala – ben in vista anche da fuori – è interamente dedicata al forno a legna. Dopo la ristrutturazione del 2021 i posti interni arrivano a 130, mentre quelli esterni sotto i portici arrivano a 50.

Il menu de Il Corso

Il menu parte dalle proposte della cucina, che vanno da risotti e primi piatti alla tartare di manzo o alla ricca Insalata di Montagna con formaggio di malga, mele e lamponi. I Fritti annoverano mozzarella in carrozza, patate fritte rotonde o a fiammifero e i cazzilli: crocchette di patate con menta, pecorino,, uovo e pepe nero, dalla tradizione siciliana.

Il Corso

Per quanto riguarda le pizze, la proposta è suddivisa tra le Pizze in edizione limitata (14-21,5 euro) come la Oro Bianco con il cornicione ripieno di ricotta, pepe nero e nduja; le Pizze d’Autore (21-31 euro) come l’Alta Quota (fior di latte, Graukase, crumble di schuttelbrot, spuntoni di mostarda di mele, ribes, speck al fieno e fiori e olio extravergine) e la Profumo di Salina che vi raccontiamo dopo, entrambe portate a Emergente Pizza da Francesco; e le Pizze “normali” (7,5-18,5 euro) che vanno dalla Panepomodoro (pomodoro San Marzano Dop dell’Agro Sarnese Nocerino, fior di latte, basilico, olio extravergine e Grana) alla Il Corso, con pomodorino giallo, mozzarella di bufala, basilico, cappero pregiato di Salina, spianata calabra piccante e olio extravergine.

C’è anche la possibilità di “creare” la propria pizza aggiungendo ingredienti a propria scelta – incluso il jamon iberico Pata Negra – con un sovraprezzo corrispondente. E poi ci sono naturalmente i dolci, dalla cassata siciliana alle deliziose frittelle di mele con i ribes che abbiamo assaggiato.

Le pizze de Il Corso

L’impasto di Santo Gabriele prevede un processo di maturazione lungo più di 48 ore e un blend di farine studiate ad hoc. Il risultato sono dischi soffici e leggeri, con il cornicione abbastanza pronunciato e la cottura decisa.

Dopo aver assaggiato i cazzilli, abbiamo ordinato due pizze spiccatamente mediterranee: la già citata Profumo di Salina – Viaggio alle Eolie, con fiordilatte, scarola in e fuori cottura, pomodorino fresco, acciuga siciliana, cappero di Salina, origano e olio extravergine (nella foto di apertura di Andrea BianchixUEBE). E la Positano, con Pomodoro San Marzano Dop dell’Agro Sarnese Nocerino, mozzarella di bufala, olive taggiasche, basilico e Grana.


Entrambe decisamente “sudiste”, molto ben bilanciate e appaganti, ma non pesanti. E per finire, come anticipato, ci siamo fatte tentare da un assaggio delle frittelle di mela, per sentirci in Alto Adige!

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