- Autore: luciana squadrilli
- Data: 2 Gennaio 2023
- Categoria: Recensioni
Ivano Veccia e le pizze stellari
Siamo tornate da Qvinto poco prima delle feste per assaggiare una particolare pizza natalizia del pizzaiolo ischitano, e siamo rimaste conquistate anche dal resto.
Serate da tutto esaurito nella varie sale – ma noi fortunatamente avevamo prenotato dal sito con quasi un mese di anticipo scegliendo anche dove preferivamo avere il tavolo: la Lemon Room, con piacevoli decorazioni in tema invernale e natalizio -, clientela adeguata al locale e alla zona ma più eterogenea che in passato, servizio attento e gentile e pizze (e fritti) clamorosi. Si potrebbe sintetizzare così il mio ritorno da Qvinto, il locale al Parco di Tor di Quinto dove al bancone delle pizze (ma in realtà fa molto di più) c’è Ivano Veccia. Era da un bel po’ che volevo tornare ma tra pigrizia, impegni e serate al completo avevo rimandato. A farmi decidere è stata soprattutto la strepitosa Pizza Maritata che Ivano ha creato per l‘articolo di copertina di Food&Wine Italia, di cui mi sono occupata io.
Così, in compagnia di un amico che mangia più di me, siamo arrivati da Qvinto nel bel mezzo dei festeggiamenti prenatalizi e delle cene di auguri. Nonostante questo siamo stati benissimo, certo con un occhio di riguardo e una piacevolissima chiacchierata con Ivano, che si conferma non solo un bravissimo pizzaiolo – ma le pizze hanno nettamente superato le mie aspettative – quanto soprattutto una persona molto saggia, equilibrata e con i piedi per terra (diciamocelo, caratteristiche che non sempre si trovano tutte insieme in chi lavora in questo settore!). Nonostante questo mi sono divertita a fotografarlo accanto all’Apollo – l’avveniristica “sala privé” che riproduce il modulo spaziale sul The Roof, il piano superiore del locale – perché per me con la sua bravura è davvero pronto ad andare sulla luna!
Ma veniamo agli assaggi: partiamo con un crocché da manuale per panatura, frittura e consistenza, essenziale ma indovinato nel condimento, giustamente filante. E soprattutto con lo strepitoso pollo all’ischitana con friarielli, panato nei nachos e accompagnato da una maionese speziata: un’idea venuta durante un viaggio in colombia e decisamente azzeccatissima!
Poi le pizze: iniziamo dalla ormai leggendaria Capricciosa di Ivano, premiatissima (Pizza dell’Anno 2021 per 50 Top Pizza e via così) e da lui dedicata all’amico e compaesano Nino Di Costanzo, chef e patron del ristorante Daní Maison di Ischia (due stelle Michelin). Condita con una base di fonduta di pecorino (da quando collabora con il casaro campano Peppe Iaconelli Veccia è molto attento al formaggio e sceglio solo quelli che non provengono da allevamenti intensivi), pomodoro del Piennolo del Vesuvio Dop, fior di latte, prosciutto arrosto, funghi saltati, olive Caiazzane Presidio Slow Food, carciofi cotto sotto cenere e olio extravergine d’oliva, riabilita la classica “pizza degli avanzi” con prodotti di prima scelta messi in gran parte dopo la cottura e cura ai dettagli.
Poi, ovviamente, assaggiamo la Maritata: riprende la classica ricetta natalizia (e pasquale, ovviamente con altri ortaggi) campana che unisce verdure di stagione e carne di maiale. Lui usa cavolo nero, friarielli o cime di rapa, cavolo verza, cicoria, scarola, borragine, bietola, saltate in padella con qualche alice, tocco “romanesco” che aggiunge sapore e carattere. Poi aggiunge salsiccia secca di Peppe Coscia, dall’Alto Casertano, e cicoli di Sabatino Cillo di Airola, nel Beneventano. Grattugia del pecorino anche sul bordo della pizza, che così diventa irresistibile, e a finire qualche foglia grigliata di cavolo verza e qualche friariello fritto che aggiunge sapore e consistenza. Strepitosa, restituisce appieno l’intensità della ricetta originale ma soddisfa come solo la pizza sa fare. Da provare, finchè è in menu come “special per le feste”.