
La Giornata della Fioritura
Nei campi sperimentali di Molini Fagioli, nel cuore verde dell’Umbria, una giornata immersiva tra prove agronomiche, farine ricche di fibre e panificazione consapevole. Un’occasione di confronto tra agricoltori, tecnici e professionisti.
Nei campi sperimentali in località Casa del Diavolo, frazione alle porte di Perugia, lunedì 20 maggio, Molini Fagioli ha celebrato la Festa della Fioritura: un evento pensato per agricoltori e professionisti dell’arte bianca, con l’obiettivo di far conoscere da vicino le attività di ricerca agronomica e sperimentazione varietale che l’azienda molitoria umbra porta avanti da anni per promuovere la filiera OIRZ, la prima e unica filiera italiana certificata a residuo zero.
I campi sperimentali
Il cuore pulsante di tutto il progetto sono i campi sperimentali: oltre due ettari di terreno che Molini Fagioli ha scelto di coltivare come un laboratorio a cielo aperto, dove ogni anno vengono seminate, osservate e valutate decine di varietà di frumento tenero e duro. È qui che si testano nuove sementi, si confrontano cultivar, si cerca il grano “giusto” per il territorio umbro, caratterizzato da particolari condizioni ambientali. È qui che si coltiva il frumento del futuro: resiliente, tracciabile, sostenibile.


Durante la Giornata della Fioritura, oltre a momenti di formazione e condivisione, sono state presentate le farine ottenute dalle varietà di grano dei campi sperimentali nella frazione Casa del Diavolo (SP 246, Perugia), che Molini Fagioli ha scelto di testare in collaborazione con la Società Italiana Sementi. Grazie all’esclusiva ricerca genetica di SIS, sono state selezionate 18 varietà di grano tenero, ciascuna con caratteristiche uniche in termini di cromia, profumo, struttura e resa molitoria.


Le varietà, piantumate tardivamente a dicembre, sono state coltivate sulle colline umbre per testare resistenza, adattabilità e qualità, con l’obiettivo di individuare quelle più adatte a sostenere una filiera virtuosa e a residuo zero. “Seminare nuove varietà di grano sulle colline umbre non è solo una sfida agricola, ma un investimento sul futuro della filiera agroalimentare locale. In collaborazione con Molini Fagioli, abbiamo avviato una sperimentazione che riesca a individuare i genotipi più adattabili alle condizioni pedoclimatiche del territorio – spiega Stefano Ravaglia, Responsabile Ricerca & Sperimentazione di SIS – L’obiettivo è ambizioso: identificare varietà produttivamente performanti, resistenti agli stress abiotici e biotici, e coerenti con una filiera sostenibile, locale e a residuo zero”.
Dal campo al forno
Il progetto non si ferma soltanto al campo. Una volta completata la raccolta, ogni varietà è stata sottoposta a prove di panificazione e analisi in laboratorio, al fine di valutarne valori nutrizionali, profi lo sensoriale e prestazioni tecniche rispetto agli standard qualitativi della panifi cazione. Questa giornata ha rappresentato dunque un momento chiave per condividere i risultati e confrontarsi con la comunità agricola, oltre a rafforzare il dialogo tra chi produce, trasforma e racconta il grano.


Tra i protagonisti della giornata, anche gli Zero d’Avanguardia, la comunità di pizzaioli, panificatori e pasticceri che hanno scelto di lavorare con le farine OIRZ – Origine Italia a Residuo Zero, risultato ultimo delle costanti prove agronomiche portate avanti da Molini Fagioli. Le varietà testate nei campi sperimentali rappresentano infatti il primo anello di questo percorso virtuoso, che si traduce in farine artigianali tracciabili, genuine e sicure, espressione concreta di un’agricoltura responsabile.


La Giornata della Fioritura e il progetto dei campi sperimentali sono due tappe fondamentali nel percorso di Molini Fagioli: da anni l’azienda si impegna a promuovere una nuova forma di AGRI-CULTURA, che informa, coinvolge e sensibilizza. Conoscere da dove viene il grano, come è stato coltivato, quali farine ne derivano e con quali tecniche si lavorano è oggi un atto di consapevolezza che riguarda produttori, professionisti e consumatori.