- Autore: luciana squadrilli
- Data: 6 Novembre 2024
- Categoria: Recensioni
Marita, Roberta Esposito a Roma!
La bravissima pizzaiola di Aversa porta anche a Roma le sue pizze – “classiche” e al padellino – insieme a buoni fritti e alla famosa polacca!
Noi di Pizza On Th Road siamo grandi fan di Roberta Esposito, la bravissima pizzaiola-patronne de La Contrada di Aversa che ci ha anche regalato in passato i suoi consigli per fare la pizza in teglia a casa. Eppure io personalmente non sono ancora riuscita ad andarla a trovare nel locale di famiglia in provincia di Caserta. Per fortuna, dopo esserci incontrate spesso nel corso del 2024 per la Città della Pizza, alla fine ha fatto prima lei a portare le sue pizze a Roma!
Da qualche settimana ha aperto infatti Marita – che si legge con l’accento sulla i, ed è una crasi tra Margherita e Marinara ovvero le basi della pizza -, il nuovo locale guidato da Roberta a Corso di Francia: uno spazio accogliente, con tanto di dehors per l’estate che si preannuncia molto gradevole, veranda e sala dedicata alle degustazioni (con tre possibili percorsi da scegliere), frutto del restauro attento e intelligente di una precedente attività, di cui è stato recuperato tutto il possibile senza però rendere per questo meno personale e moderno il locale.
Se ad Aversa la pizzaiola è affiancata dal fratello Alessio, che cura la cucina del ristorante e la coadiuva sui topping, qui a Roma – dove per il momento Roberta ha intenzione di essere piuttosto presente, visto che la squadra della Contrada è super rodata – può contare sullo chef Jacopo Manganello, che si occupa di fritti e sfizi e dei topping delle pizze. Grazie a una cucina attrezzata e a due forni elettrici Moretti di nuova generazione, il menu garantisce pizze senza lattosio e gluten free, con un’area della cucina dedicata, e ai vegani, con topping pensati appositamente.
Le pizze sono quelle per cui è diventata nota e apprezzata: Napoletane “contemporanee” dall’impasto gustoso, leggerissimo e profumato con un accenno di croccante soprattutto nel cornicione – dal panetto di 260 g a base di farina di tipo 1 – e quelle “al padellino”, che in realtà riprendono la tradizione campana della pizza nel ruoto ma la rileggono con un impasto abbastanza compatto (con olio all’interno) ma non eccessivamente “accruscato”.
Marita, il menu
Il menu, almeno per ora, è diviso tra Antipasti – con fritti classici e originali e i Morzilli, sorta di paninetti o panuozzi dall’impasto particolare a base di uno sfarinato frutto della macinazione integrata di grano tenero e grano duro, dai 3 ai 9.5 euro -, pizze Classiche – ma comunque con interessanti riletture personali, dai 10 ai 15 euro -, le Signature – che cambiano in parte secondo stagione, 15-20 euro – tra cui anche la Summer Light (Provola affumicata dei Monti Lattari, scarola saltata con uvetta, pinoli ed olive, hummus al limone, mantecato di baccalà, fiore di cappero, rosti di patate, pepe in grani, zest di limone) premiata come Pizza dell’Anno 2022 dal Gambero Rosso, e quelle Al Padellino in formato leggermente ridotto (24 cm) ma come dicevamo più alte e sostanziose anche nei condimenti, ideali da condividere (15-30 euro).
A breve dovrebbe arrivare anche qui la sezione dedicata alle Margherite, mentre per dessert ci sono al momento quattro proposte, ma tutte interessanti. Quanto al beverage, si può scegliere da una piccola carta dei vini incentrata soprattutto su Campania e Lazio (ma non solo) che comprende anche qualche etichetta di Champagne e bollicine italiane, qualche birra e i cocktail signature, studiati per essere abbinati all’offerta gastronomica, che si proveremo sicuramente in occasione della prossima visita. Per questa volta ci siamo concentrati sul cibo!
Marita, i nostri assaggi
Avremmo voluto assaggiare tutto ma eravamo solo in due e ci siamo dovuti limitare (per modo di dire). Siamo partiti con due fritti: il supplì in zucca (riso Carnaroli, zucca, ragù di mare, fonduta di pecorino), non indimenticabile, e lo strepitoso crocché di baccalà (patata rossa, Parmigiano, pepe, mantecato di
baccalà, maionese al wasabi) che è davvero un boccone perfetto – lo abbiamo diviso in due, ma lo avremmo mangiato per intero!
Poi siamo passati alle pizze. Dalle Classiche scegliamo la Provola e pepe, che tanto classica appunto non è, fin dall’aspetto: con pomodoro San Marzano, provola dei Monti Lattari, pepe di Kampot, Parmigiano al basilico, basilico, olio extravergine Ravece, è inusuale ma davvero buonissima, con l’impasto perfetto e il condimento ricco di sapori e profumi ben modulati.
Dalle Signature ordiniamo la Bruciata (a quanto pare nata da un errore, che ha portato a una eccessiva caramellizzazione dei pomodori con un risultato però tuttaltro che sbagliato!), che si rivela altrettanto buona: con datterino giallo, rosso e pomodoro verde di Sarno abbrustoliti con timo, rosmarino e basilico, salsa di scarpariello affumicata, mozzarella di bufala campana Dop, perlage di basilico e olio extravergine Ravece, è ricca nei colori e nei sapori ma anche in questo caso di grande equilibrio, per degli spicchi super goduriosi.
Roberta ci manda in assaggio – davvero gradito! – anche uno spicchio per uno della Marinara Evolutiva, che in effetti mi tentava moltissimo: condita con pomodoro San Marzano, datterini confit, origano fresco, aglio orsino, foglie di cappero, perlage di acciughe, terra di olive nere e olio extravergine Ravece, vale assolutamente l’assaggio.
Chiudiamo con un padellino, anche se siamo ormai talmente sazi che facciamo fatica a finirlo (niente paura, c’è la doggy bag!). Scegliamo la Profumi di Bosco, con provola dei monti Lattari, Shiitake al miso,
salsiccia affumicata, fonduta di parmigiano, pepe in grani e porro fritto. Il condimento è buonissimo ma impegnativo, anche se come dicevo ben sorretto dall’impasto decisamente più “robusto”, anche se ammetto che ho preferito nettamente l’impasto “classico”. E ribadisco il suggerimento di ordinare il padellino se si è in più persone, mangiandone uno o due spicchi al massimo a testa.
Super satolli, non abbiamo comunque potuto rinunciare ad assaggiare almeno un dolce. La scelta è caduta sulla Polacca Aversana, tipica torta campana composta da pasta brioche sfogliata, crema pasticcera e amarene sciroppate. Non la avevo mai assaggiato prima e devo ammettere, da non amante dei dolci, che è davvero buona.
Marita
Via Flaminia 515
maritapizza.it