- Autore: luciana squadrilli
- Data: 23 Settembre 2019
- Categoria: Eventi
Napoli Pizza Village d’Essai, il tour della pizza
Napoli Pizza Village d’Essai: la Terrazza Ferrari ospita un “salotto” dedicato al racconto e al confronto delle tante anime della pizza, accompagnato dalle bollicine trentine.
Viene definita “la più grande pizzeria all’aperto del mondo”: il Napoli Pizza Village 2019 – che sul lungomare partenopeo quest’anno ospitava 44 pizzerie, un campionato della pizza e molto altro – è arrivato alla nona edizione e ha dimostrato non solo la tenuta di una manifestazione popolare, casinara e molto amata dal pubblico, ma anche la capacità di offrire spunti di confronto e riflessione. Sopratutto grazie allo spazio NPV d’Essai ospitato nella Terrazza Ferrari e coordinato da Malvarosa.
“Napoli Pizza Village è un evento di dimensione nazionale ed internazionale che attira sempre più pubblico, favorendo la promozione turistica e territoriale di Napoli e dell’intera regione – affermano Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci, Ceo della società Oramata Grandi Eventi, organizzatori della manifestazione -. La pizza, che è la regina ed ambasciatrice della gastronomia napoletana nel mondo, diventa così strumento di sviluppo”.
Il Pizza Tour, nello spazio d’essai
Non si può dargli torto, soprattutto dopo l’esperienza sabato scorso: in una meravigliosa giornata settembrina, che regalava una luce incantevole e un panorama nitido e indimenticabile sul golfo e le sue isole, mi sono ritrovata sul palco della Terrazza Ferrari per l’incontro battezzato Pizza Tour. Una sorta di “giro d’Italia della pizza”, condotto insieme a Federico De Cesare Viola di Food&Wine Italia (che sull’ultimo numero mi ha chiesto di scrivere di pizza con una bellissima cover story illustrata dalle foto di Alessandra), in cui abbiamo riunito sul palco (alcune delle) diverse anime della pizza da Nord a Sud per ragionare su diversità, tendenze, elementi in comune, prospettive.
Da Napoli a Triuggio passando per Roma
Giocava in casa Ciro Oliva, inarrestabile nella sua parlantina e capace di snocciolare numeri, date, idee, progetti da vero arringapopolo mentre i suoi collaboratori sfornavano degli strepitosi assaggi di pizza nel ruoto con burro e alici: una proposta nata dalla sua idiosincrasia d’infanzia – poi superata – per le alici, che sfata il luogo comune dell’incomunicabilità tra pizza e burro e racconta anche del suo lavoro sulla riduzione del sale aggiunto sulla pizza, puntando su ingredienti saporiti di loro.
Decisamente più pacato nei toni, riflessivo ma anche molto sincero e sempre attento osservatore di quel che succede nel mondo (pizza), Corrado Scaglione che – arrivato in treno da Triuggio, lasciando per una sera la sua Enosteria Lipen – non ha potuto offrire un assaggio delle sue ottime pizze (napoletana e pala romana) ma ha dato invece parecchi spunti di riflessione tanto sul lato “gustativo” quanto su quello imprenditoriale ed “educativo” della pizza, che riesce a far conoscere ad esempio tanti prodotti poco noti e buonissimi al grande pubblico: che si tratti della sua versione classica o quella “contemporanea”.
Il successo della romana
Ma la vera “notizia” della serata è stato il grande successo della pizza romana – quella buonissima, croccante ma non secca, di Mirko Rizzo e Jacopo Mercuro di 180g , aiutati per l’occasione al banco da Corrado Scaglione e dai ragazzi di Concettina Ai Tre Santi in una bellissima pizza collaboration! – che ha conquistato tutti i presenti. Merito dell’impasto fragrante e gustoso, steso a mano, con le due pizze cotte nude nel forno e poi farcite con “un botto de mortazza” (300 grammi a occhio!), per altro in perfetto abbinamento con le bollicine Ferrari e che in effetti rendeva facile l’impresa.
Ma anche della simpatia e immediatezza – senza nulla scalfire della loro professionalità – dei due pizzaioli romani che ancora una volta si sono dimostrati pronti a tutto, chiedendo ai colleghi napoletani gli utensili del mestiere, stagliando a occhio l’impasto – hanno scoperto solo ieri che a Napoli non è uso comune pesare con la bilancia! – e dividendo il forno con la “napoletana” (anche se nel ruoto) di Ciro.
Ciliegina sulla torta, la “comparsata” di Niko Romito, al Pizza Village per la premiazione del premio “Costantino Cutolo Street Art Festival”con Lino Cutolo (Compagnia Mercantile d’Oltremare-Ciao Pomodoro), cui abbiamo chiesto di dire la sua su pizza&pane.
Giovani donne pizzaiole
Prima di noi, abbiamo fatto in tempo anche ad ascoltare – e assaggiare – l’incontro guidato da Nerina Di Nunzio con tre brave e giovani(stime) pizzaiole di stanza a Napoli: Sara Palmieri – che ha proposto una delle sue strepitose pizze senza glutine, le trovate da Diego Vitagliano -, Jessica de Vivo della pizzeria Maryrose e Marzia De Rinaldi: 16 anni, figlia d’arte, va naturalmente ancora a scuola ma ha già le mani in pasta nella pizzeria di famiglia Casa de Rinaldi.