- Autore: Alessandra Farinelli
- Data: 10 Settembre 2018
- Categoria: Pizze, Pizzerie, Recensioni
Nuovissimo e bellissimo, il locale dei fratelli Salvo alla Riviera di Chiaia
Da pochi giorni è partita la comunicazione della nuova apertura alla Riviera di Chiaia anche se i forni sono accesi con gran successo e pienone tutte le sere già da fine luglio.
Anche solo per godersi un Ferrari al bicchiere da abbinare ad una pizza, forno o fritta che sia, il passaggio è obbligato.
“Questa cosa ci sta sfuggendo di mano”, mi dice lievemente imbarazzato Francesco appena mi vede. Sicuramente prima di me ci saranno stati altri 100 fotografi e giornalisti e lui, assieme al fratello Salvatore, in realtà scalpita per lavorare piuttosto che godersi la fama.
Cominciamo con un giro per il locale, logisticamente realizzato dalla mente ingegneristica di Francesco e dal know how acquisito grazie alla pizzeria storica di San Giorgio, ma esteticamente presentato dall’architetto Marco Falconio. L’entrata è simile ad una hall di un albergo di stile con qualcuno sempre presente dietro al banco per accoglierti, il locale poi si snoda sia a sinistra, con una piccola sala dedicata ai vini, che a destra con delle sale più grandi, sobrie ed eleganti e dalla forte personalità grazie agli arredi e alle belle foto di Napoli in bianco e nero alle pareti. Si passa così da un ambiente all’altro come nelle case nobili napoletane, del resto siamo a Palazzo Ischitella – un palazzo monumentale del XVII secolo – ed è così che la nuova pizzeria dei fratelli Salvo si ritrova fra volte e capitelli seicenteschi e forni d’avanguardia, cucine all’ultimo grido e impianti di fonoassorbenza per un’esperienza rilassante e mai invadente. Una perfetta sinergia fra tradizione, innovazione ed estetica, la commistione fra l’antico ed il nuovo che si ripropone anche nella scelta dei tavoli, alcuni in marmo ed altri in rovere in un soldalizio perfetto.
Tutto il locale ruota intorno al concetto di sinergia, del resto i due fratelli sono quasi simbiotici e così portano avanti le loro relazioni, in primis con i produttori che sono quotidianamente protagonisti su ogni tavolo grazie alle tovagliette personalizzate e divise per settori: 13 produttori di olio per 18 oli diversi utilizzati, 6 produttori di pomodori per 7 tipologie differenti, 9 produttori di salumi e altrettanti produttori di latticini e formaggi ognuno con la propria storia da raccontare come la pancetta infornata di Giacobbe di cui Salvatore ci racconta con occhi sognanti.
Immagino che il bellissimo concept grafico realizzato da Robilant Associati sia partito dal visualizzare il cerchio della pizza in uno schizzo che si è trasformato nel nuovo logo e nel fil rouge di tutta la comunicazione che si ripropone poi nella struttura della pizzeria che di sala in sala finisce in cucina e ritorna in sala dall’altra parte: un cerchio che si chiude e che continua perenne.
Di Marinella, eccellenza sartoriale napoletana e oramai loro “vicino di casa”, bretelle e cravatte dei camerieri e le pochette di Francesco e Salvatore.
Ma passiamo al cibo finalmente, in una pizzeria dove ci sono voluti ben 5 anni per ottimizzare una 4 formaggi nulla è lasciato al caso. “Due pizzerie, lo stesso modo di fare la pizza”, questo il loro claim, quindi chi già conosce i fratelli Salvo sa che una delle pizze più famose è sicuramente la Cosacca servita con pecorino bagnolese a latte crudo che emana sentori di fiori in primavera, fieno d’estate e latte in inverno.
Noi abbiamo provato la Papaccelle e Conciato, ovvero una bianca con fior di latte di Agerola, papaccella napoletana sott’olio grigliata, Conciato Romano, olio extravergine di oliva del frantoio Comincioli e basilico.
A seguire, la bellissima idea – condivisa e realizzata con lo chef stellato Nino Di Costanzo del “Danì Maison” di Ischia – della “Puparuolo ‘Mbuttunato” che trova consensi da tutti, tanto da ricevere anche il premio Gambero Rosso come “pizza dell’anno”. Si tratta della rivisitazione del tipico peperone imbottito napoletano con crema di peperone giallo, peperoni marinati, fiordilatte, mozzarella di bufala affumicata, provolone stagionato, prezzemolo, capperi croccanti, olive nere e crostini di pane croccante. Potrebbe ad occhio apparire pesante, ma invece ha un equilibrio perfetto.
La mia preferita? E’ una sfida, una delle poche pizze realizzate senza l’aiuto di latticini: La pizza al pomodoro elaborata con lo chef Salvatore Bianco con Pomodoro di Corbara, Pomodoro San Marzano DOP al naturale, pomodoro datterino essiccato al forno, pomodoro grigliato, crema di pomodoro affumicato pomodori del Piennolo del Vesuvio marinati in olio e basilico, olio extravergine del frantoio San Comaio e basilico fresco.
In un menu così vasto non manca il ludìbrio di tutti: wurstel e patate, ma sia ben chiaro, fatta con wurstel artigianale di maialino nero casertano e patate bianche, rosse e viola in stick.
Insomma, locale bellissimo, pizze studiate, ottima scelta di vini e chi conosce i fratelli Salvo sa che le frittatine di pasta e i crocchè non possono mancare mai.
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
Pizzeria Francesco&Salvatore Salvo
Riviera di Chiaia, 271
Napoli
Tel. 081 359 99 26
info@salvopizzaioli.it