
- Autore: luciana squadrilli
- Data: 15 Settembre 2021
- Categoria: Pizzerie
Pizza e Mindful Eating: la proposta di Vurria
Mangiare pizza e stare bene! La pizzeria milanese propone il progetto Sano Sano realizzato insieme alla dottoressa nutrizionista Giorgia Arosio e in stretta sinergia con lo chef pizzaiolo Vincenzo Lettieri. E mette in menu un’allettante pizza settembrina.
Probabilmente avrete sentito parlare di Mindfulness, ma sapete cosa vuol dire mindful eating? Si tratta (riporto la definizione di Denise Pizzo – OPEN SCHOOL Psicoterapia Cognitiva e Ricerca Mestre) dell’alimentazione consapevole, vale a dire “la capacità di portare piena attenzione e consapevolezza all’esperienza alimentare e al cibo”. Ecco, ora provate ad applicarla alla pizza, che deve appagare lo stomaco e il palato naturalmente ma anche farci stare bene.

E’ questo l’obiettivo alla base del progetto Sano Sano portato avanti da Vurrìa, l’insegna milanese (con due indirizzi, in via Borsieri e in via Della Moscova) fondata da Fabrizio Margarita che rivoluziona l’esperienza della pizza partenopea con un’attenzione particolare all’alimentazione sana e leggera. Nell’impasto delle pizze di Vurrìa infatti, ideato e messo a punto dal pizzaiolo Vincenzo Lettieri, c’è un ingrediente dalle molteplici proprietà benefiche: l’aloe vera. Unita alle farine di tipo 1 e alla lievitazione di almeno 30 ore, conferisce alle pizze una particolare leggerezza e digeribilità, senza alterare il gusto.
Ma il progetto va oltre e si avvale anche della collaborazione della dottoressa nutrizionista Giorgia Arosio, secondo il cui studio la pizza è il prodotto più mindfull eating che ci sia: soddisfa cioè tutte e 9 le tipologie di fame, che sono alla base del nostro bisogno, o desiderio, di “sederci a tavola”. Ebbene sì, mangiamo non solo con la bocca ma anche con gli occhi e altro ancora! Vediamo quali sono secondo Sano Sano:
Fame degli occhi
“Mangiare con gli occhi” è un modo di dire che esprime in poche semplici parole quanto si inizi a godere di un cibo alla sola vista. Solo veder arrivare la pizza al proprio tavolo o il cartone del take away rende felici.
Fame della bocca
Vi è mai capitato di mangiare in gran quantità, ma avere ancora voglia di qualcosa di buono? Il motivo è che se non si è mangiato bene, non si è mai sazi fino in fondo.
Per saziare la fame della bocca non basta un buon sapore, ma entrano in gioco anche le consistenze e le temperature percepite. Quando mangiamo una pizza, questa è buona dalla punta della lingua fino in fondo alla gola: è piacevole da mordere, è calda ed è naturalmente gustosissima.
Fame del naso
Capita spesso di avere un’improvvisa voglia di un cibo solo per averne avvertito l’odore.
È la fame del naso che è andata in avanscoperta, ha captato la pizzeria dietro l’angolo ancor prima di scorgerla, e ha risvegliato gli altri sensi.
Fame delle mani
Mangiare con le mani fa apprezzare ancora di più i cibi. Quando mangiamo una pizza con le mani ci rimpossessiamo del piacere di toccare il cibo. Testiamo l’elasticità e la consistenza dell’impasto prima di portarlo alla bocca, e in questo modo ci saziamo due volte!
Fame delle orecchie
La bontà di un cibo si percepisce anche dal suono che producono le diverse consistenze. Una buona pizza riunisce lo scroccare della crosta quando si piega al rumore umido della mozzarella, a quello del pomodorino che esplode in bocca, in una sinfonia che è gioia per le orecchie!
Fame del cuore
Quella del cuore è una fame che proviamo a causa di forti emozioni. È una fame che in realtà non si soddisfa con il cibo perché l’idea di poter placare le emozioni con il cibo è un’illusione. È però innegabile che mangiare bene contribuisca a farci sentire più felici. Per questo motivo, anche quando il cuore ha fame, prendere una buona pizza con un amico può svoltare una giornata difficile.
Fame dello stomaco
Quando lo stomaco è vuoto, e magari ha già iniziato a emettere brontolii, i primi morsi di una buona pizza sono un sollievo. Non siamo mai veramente appagati da un pasto se lo stomaco non ha avuto la sua parte e non è sufficientemente disteso. Le pizze preparate con tecniche di cottura ottimali e ingredienti di massima qualità garantiscono anche una digestione veloce e semplice.
Fame cellulare
Il nostro corpo non solo ha bisogno di energia per stare bene, ma anche di svariati tipi di nutrienti. Questo è il motivo principale per cui mangiamo, o meglio,”ci nutriamo”. La pizza, con i suoi componenti, fornisce diversi tipi di nutrienti, la cui qualità è proporzionale a quella degli ingredienti utilizzati. Dai carboidrati di un buon impasto integrale, ricchi di fibra e perfettamente digeribili, alle proteine di alto valore biologico della mozzarella fresca, fino ai grassi protettivi dell’olio extravergine d’oliva e le vitamine antiossidanti della passata di pomodoro.
Fame della mente
A volte si ha fame di un ricordo, il desiderio di rivivere un’esperienza. La pizza ha il magico potere di riunire tutti gli amici intorno a un tavolo e trascorrere insieme serate spensierate. Quando questa fame si appaga insieme alle altre è la cosa più bella.

Che dite, vi ci ritrovate? Noi decisamente si! Non abbiamo ancora assaggiato le pizze di Vurrìa ma speriamo di farlo presto. Magari entro il mese di settembre, per assaggiare la pizza pensata apposta per il “rientro” e il mese dei buoni propositi: la Settembrina è condita con fior di latte, vellutata di zucca napoletana, Radicchio scottato di Treviso, arricchita in uscita da noci sbriciolate di Sorrento e crema di Grano Padano, basilico fresco e olio EVO. Ideata e realizzata dalla dottoressa Arosio e da Vincenzo Lettieri, rispetta in pieno i dettami del progetto Sano Sano.