
- Autore: luciana squadrilli
- Data: 28 Maggio 2018
- Categoria: Recensioni
Isabella De Cham, la pizza (fritta) è donna
La pizza fritta di Isabella De Cham è semplicemente strepitosa. Ma dietro al successo del nuovo locale nel Rione Sanità, oltre alla grinta e alla bravura della giovane pizzaiola, c’è un grande team quasi tutto al femminile. E anche la giusta scelta di vini e bollicine!
Era una delle aperture più attese dell’anno, e a ragione. Se Isabella De Cham aveva già dimostrato la sua bravura in più occasioni – dal lavoro con Vincenzo Durante da 1947 Pizza Fritta ai due appuntamenti de La Città della Pizza – adesso può esprimere appieno la sua linea che mette insieme spensieratezza e professionalità, tradizione e creatività, pizza popolare e approccio “gourmet”, duro lavoro e femminilità.
Anche perché dietro al nuovo locale – ingresso con cucina e friggitoria a vista, sportello per l’asporto e una sala superiore accogliente ma dal design decisamente contemporaneo, un servizio cordiale e attento – c’è un team tutto al femminile: l’energica Imma addetta a cantina e sala (insieme a Ciro, unico uomo dello staff), Alessandra ai sughi e alle fritture di antipasto, Debora e la giovane nipote Francesca alla frittura – con l’operazione accorta di arracquare le pizze per farle cuocere e gonfiare da entrambi i lati – , la zia Aurora che guarnisce le montanare. Isabella, dal canto suo, preparare un impasto soffice e leggero come pochi e pensa ai ripieni e alla faciture spesso in collaborazione con Imma che ha lavorato a lungo in ristoranti fuori regione e ha un bel palato.
Noi eravamo già andate a trovarle all’apertura ma ci siamo tornate per assaggiare con calma montanarine e batocchi (la pizza fritta ripiena “piccola”, spiegata su se stessa), proposti nel nostro caso in una sorta di percorso a degustazione per assaggiare più cose.

Vi consigliamo di fare altrettanto al più presto, magari approfittando anche dei tavolini nello spazio esterno in via di sistemazione in collaborazione con la Pasticceria Poppella, che saranno pronti per l’estate riqualificando anche la strada ormai più gastronomicamente interessante del rione, visto che a due passi c’è anche Ciro Oliva.



Intanto, vi raccontiamo cosa abbiamo mangiato e bevuto, ben consigliati da Imma anche se questa volta c’era con noi un vero esperto in materia, Alfonso Isinelli di 99 Champagne, e anche Margherita Capricciosa.



Siamo partiti con un le montanarine speciali, servite ancora più piccole del solito – ma impiattate con grande cura – per permetterci di assaggiare più cose: quella con ricotta di fuscella, bottarga e arancia e quella con Brie, salmone e pistacchi, entrambe molto buone anche se nella seconda forse la grassezza degli ingredienti metteva un po’ in ombra l’impasto soffice e fritto alla perfezione. Comunque, un bel modo di iniziare il pranzo e accompagnate alla perfezione dal Lambrusco di Sorbara Rosè delle Cantine della Volta di Cristian Bellei, suggerito da Imma da una carta di etichette non banale.



Proseguiamo ancora con le montanarine, questa volta un po’ più grandi e farcite con i sughi della tradizione partenopea preparati da Alessandra: quella con la Genovese (cipolla, pancetta, carne e carota) è semplicemente fantastica. Se la batte con quella condita con il tipico Polpo alla Luciana (polpetti in cassuola con pomodoro e olive). Molto buona anche la montanarina Tricolore con ricotta, pomodoro secco e pesto di basilico.
Saltiamo le pizze aperte (pizze tonde fritte e poi farcite con condimenti classici o fantasiosi, dalla Genovese al Ragù fino a quella con tonno, pomodoro, rucola e insalata) e andiamo sui batocchi.


Partiamo dalla tradizione con un buonissimo “completo“: provola, cicoli, ricotta, pomodoro, pepe e basilico. Imprescindibile, resta sempre il più richiesto insieme al “classico”, nella versione senza pomodoro. Qui passiamo al Trentasei, Lambrusco di Sorbara versione spumantizzata (Brut) ottenuto con il Metodo Classico, sempre di Bellei. Una bollicina davvero interessante che unisce la tradizione del Lambrusco a quella dello Champagne e accompagna alla perfezione e con eleganza le pizze fritte più robuste.
Proseguiamo con la pizza fritta (sempre in versione batocchio) Donna Isabella, per cui la De Cham ha vinto più di un premio: il ripieno a base di provola, caciocavallo, rucola e zeste di limone è ricco e fresco al tempo stesso, davvero squisito. Ne faremmo il bis!
Ma sarà per un’altra volta. Ci godiamo invece gli straccetti di pasta fritta con cioccolato bianco e Nutella e un buon caffè – e qualcuno pure un ottimo amaro Tosolini – e ci rimettiamo in viaggio per altri assaggi!
Isabella De Cham Pizza Fritta
Via Arena della Sanità 27