
- Autore: luciana squadrilli
- Data: 25 Febbraio 2020
- Categoria: Recensioni
Nuvolificio Campano, la pizza a Veroli
Nuvolificio Campano: questo il nome evocativo della pizzeria di Christian Avagnale che con la moglie Maria propone a Veroli, in Ciociaria, pizze di stampo napoletano dal cornicione gonfio e i condimenti azzeccati. Accompagnate da vini di ricerca.
Confesso che quando il mio amico Roberto – esperto di birra e di fermentazioni in genere, grande conoscitore di vini “naturali” e di cose buone – mi ha proposto di andare a mangiare una pizza Veroli, sono rimasta un po’ perplessa. Devo ancora andare a trovare Luca “Pupillo” a Frosinone e ho un altro paio di indirizzi in zona in lista da un po’, e che ci fossero pizze degne di nota proprio nella cittadina ciociara a poca distanza dall’abbazia di Casamari non mi risultava. E invece, ho fatto bene a fidarmi e ad accettare il suo invito per andare a scoprire le “nuvole” di Christian Avagnale.

Classe 1974, campano di Castellammare di Stabia, Christian è a Veroli (il luogo di origine della moglie Maria, che accoglie gli ospiti in sala insieme al padre) ormai da diverso tempo. Anche docente (della Scuola Nazionale Italiana Pizzaioli) e consulente, nel 2011 ha aperto la sua pizzeria, prima nel centro di Veroli e poi nell’attuale sede nella frazione di Giglio: un caseggiato basso, una sala (più un’altra saletta attigua) luminosa e accogliente, semplice ma arredata con cura.
L’impasto – per cui da poco ha scelto una farina di tipo 0 con germe di grano, per avere profumi e sapore più decisi – ha un’idratazione di circa il 65-70% e una lunga lievitazione, e dà alle pizze una notevole leggerezza e briosità che ben meritano il nome di “nuvole”. Gli ingredienti scelti sono di buona qualità anche se non per forza sempre “di grido” – mi ha colpito ad esempio il pomodoro, trasformato da una nota azienda della grande distribuzione ma a partire dai San Marzano coltivati da un conoscente di Christian – e ben assemblati anche nelle proposte più creative, con nomi che talvolta fanno riferimento alla cultura “pop”; vedi la Joker con fior di latte di Agerola, carpaccio di tartufo, crema di zucca, noci e scaglie di Conciato romano.
Fanno eccezione due pizze messe in evidenza nel menu che spiccano per ingredienti e composizione “esagerati”: la Maledetta (provola affumicata di Agerola, cipolle di Tropea caramellate, bacon croccante, polpettine di manzo, onion in tempura alla birra, salsa barbecue con pomodori italiani) e la Supermario (fior di latte di Agerola, pulled pork, patate drippers, salsa barbecue italiana), entrambe proposte a 12 euro (i prezzi delle altre pizze vanno dai 5 euro della Marinara, tra le Classiche, ai 13 della Cilento con funghi porcini e tartufo ad accompagnate fior di latte di Agerola e capocollo di Gioi). Non amo troppo le pizze troppo pasticciate ma se fossimo stati una tavolata più numerosa sarei stata curiosa di assaggiarne uno spicchio.
Non mancano anche sfizi fritti, montanare, e taglieri di salumi e formaggi ma per questa volta ci siamo concentrati sulle pizze limitandoci a due tipi in due, ma solo perché il periodo è piuttosto impegnativo e ci aspettava il tragitto di ritorno a Roma. Da bere c’è una piccola ma interessante selezione di birre e di etichette di vino per nulla banali (di cui alcune consigliate e distribuite proprio da Roberto), anche al calice.
Ecco le nostre scelte: la Provola e Pepe – indovinatissima variante sulla Margherita, con il pomodoro San Marzano Dop accompagnato da provola affumicata di Agerola, un’abbondante ma piacevole macinata di pepe nero, olio extravergine d’oliva e basilico fresco.

E la Friarielli Sbagliata – sulla scia dell’ormai classico di Franco Pepe – con pesto di friarielli, provola di Agerola, salsiccia di maiale, tarallo sbriciolato di Casa Infante e olio extravergine d’oliva, davvero buona.

Abbiamo saltato anche i dolci – i “vasetti” di Casa Infante – ma sono rimasta soprattutto con la curiosità di assaggiare i fritti e in particolare la pizzetta Castellammare (con melanzane, pane, provola e basilico) che tornerò ad assaggiare insieme a qualche altra pizza.
L’unica piccola pecca che ho trovato è stata nella cottura delle pizze – pochi secondi in più e sarebbero state perfette – ma quando siamo andati a trovarlo Christian stava aspettando a breve l’arrivo di un nuovo forno a gas ultramoderno che garantirà risultati impeccabili.
Nuvolificio Campano
Giglio di Veroli