- Autore: luciana squadrilli
- Data: 26 Agosto 2016
- Categoria: Pizzaioli, Pizze, Pizzerie
Sbanco: pizza, birra e molto altro all’Appio Latino
Continua l’espansione di Stefano Callegari – e delle sue pizze strepitose – a Roma e non solo. E’ recentissima la notizia della prossima apertura di Trapizzino a New York, ma intanto – oltre al moltiplicarsi delle insegne relative al famoso triangolo di pizza – gia’ da qualche mese Stefano ha portato le sue pizze (tonde, in questo caso) anche al quartiere Appio di Roma da Sbanco. Aperto in societa’ con Marco Pucciotti – instancabile imprenditore dietro a molti locali tra i piu’ amati della scena birraria capitolina e non solo, dal Barley Wine a Trattoria Epiro – e con il Birrificio del Ducato (e’ previsto anche l’avvio di un impianto di produzione al piano inferiore del locale) ha iniziato a sfornare pizze gia’ da marzo ma noi abbiamo preferito aspettare un po’ prima di scriverne, per fare qualche assaggio ripetuto.
L’ultima visita a meta’ agosto ci ha confermato che anche qui le pizze (a cura del bravo Valerio Piccirilli), sono davvero buonissime, decisamente all’altezza della fama di Stefano e con in aggiunta qualche proposta di cucina e un pizzico di creativita’ che non dispiace. Piatti, fritti e i dolci sono affidati a Sarah Cicolini mentre le birre sono ovviamente quelle del Ducato ma non solo: c’e’ spazio anche per altre etichette artigianali italiane. Il locale e’ piuttosto grande, con un bel bancone e arredi in stile industrial, con un effetto volutamente un po’ grezzo che risulta azzeccato nella parte del bancone ma lascia invece una sensazione di incompiutezza nella zona d’angolo oltre il forno a legna.
Ecco i nostri assaggi, alcuni dei quali sfuggiti all’obiettivo dell’iPhone e spazzolati troppo presto. Cominciamo con una buona panzanella di baccala’, gustosa e perfetta per la calda serata estiva, che ci manda Stefano ma non rinunciamo a qualche fritto: le chips con ketchup agrodolce e maionese fatti in casa e un buonissimo suppli’ alla carbonara.
Decidiamo poi di prendere una Cacio e pepe da dividere per tutto il tavolo, visto che gli altri commensali non l’hanno mai provata e che vale decisamente la pena di riassaggiarla ogni volta che capita (ma attenzione: mangiarla da soli come pizza “unica” e’ un’impresa non da tutti!). La pizza gia’ ci convince parecchio, l’impasto e’ quello che conosciamo e che ha reso le pizze di Tonda e Sforno tra le migliori di Roma e d’Italia, in questo caso piu’ morbido e di sostanza del solito visto che questa particolare pizza richiede una stesura e una cottura a se’ (se volete saperne di piu’, trovate tutto ne La Buona Pizza 🙂 )
Decidiamo quindi di puntare su due pizze “normali” – in menu ci sono anche alcuni “classici” di Sforno come la Greenwich e quella con patate e pancetta, e diverse nuove proposte – come la Marinara e la Margherita nella versione classica (c’e’ pure quella con mozzarella di bufala), ma assaggiamo pure il rosettone di pizza con la mortadella, intrigante e piaciona, che fino ad ora era stato piu’ che altro un esperimento fuori carta.
Buonissima davvero la Margherita nella sua semplicita’, con il cornicione pronunciato senza diventare un canotto e il condimento giusto. Perfetta anche la cottura, asciutta e senza bruciature. Quello che ti aspetti da una buona pizza, senza forzature gourmet ma con tanto gusto e tutta da mangiare.
Poi ci lasciamo tentare anche dai dolci, pure se siamo gia’ sazi, perche’ sono originali e appetitosi. Oltre al Tiramisu’ Special – una variante sul tema che cambia spesso, nel nostro caso con caramello mou – in vasetto, assaggiamo il sorbetto di banana e frutto della passione (fresco e ben bilanciato tra acidita’ e dolcezza), la crema con pesche e pure la pizza con pesche ricotta cioccolato.
Non siamo grandi amanti delle “pizze dolci” e probabilmente non la riordineremmo, ma va detto che in questo caso l’idea e’ interessante: si ispira infatti alla torrija, un tipico dolce spagnolo a base di pane bagnato nel latte e zucchero e poi fritto. In questo caso la pizza, cotta sempre al forno a legna, viene portata in cucina e fatta raffreddare per poi essere tagliata i 4 spicchi. Lo spicchio viene messo a bagno nel latte e rum e poi “bruciato” tipo flambe’, dopodiche’ viene guarnito con albicocche, ricotta, gocce di cioccolato, marmellata e pezzetti di torrija. Insomma, un bel modo per far dialogare forno e cucina, anche se noi restiamo della nostra idea: come dessert, mangeremmo ancora un’altra pizza (salata)!
Sbanco
Via Siria 1
00183 Roma
tel. 06 789318