- Autore: luciana squadrilli
- Data: 13 Dicembre 2019
- Categoria: Recensioni
Sforno, il nuovo corso e le nuove pizze
Dopo alcuni cambi societari, lo storico locale romano di Stefano Callegari presenta un nuovo menu con chiare influenze meridionali e – prossimamente – una nuova veste!
Subito dopo La Gatta Mangiona, Sforno – aperta nel 2005 da Stefano Callegari e Antonio Pratticò in società proprio con Giancarlo Casa della gatta – è stata la pizzeria che ha dato una svolta alla scena romana della pizza con le sue buonissime “né romane né napoletane”, i fritti eccezionali, le sperimentazioni continue su “forme” e condimenti.
Dopo 14 anni di successi, però, evidentemente il locale in zona Cinecittà aveva bisogno di un tagliando, non solo all’ambiente. Così, dopo alcune voci che ne davano per certa la chiusura, Stefano Callegari ci ha sorprese (e rese contente, a essere sincere) rilanciando: anziché cedere l’insegna ha deciso di collaborare con i nuovi soci e ci si è dedicato con rinnovato entusiasmo, aprendo anche un nuovo Sforno a Noci, in provincia di Bari.
L’influenza pugliese e meridionale in generale si fa sentire anche nel nuovo menu messo a punto per il locale romano, che dopo le feste chiuderà per dei lavori di restyling per renderlo più accogliente e più al passo con la tendenza che vede le pizzerie sempre più vicine all’idea di “ristorante”. Per ora, c’è già una nuova carta dei vini – con spiccata tendenza “naturale” e tante belle etichette – che permette di bere molto bene, coerentemente con il payoff “Pizza&Vino”.
Accompagnata da amici valorosi e affamati, sono andata ad assaggiare di persona qualche novità e qualche grande classico (più le aggiunte generose mandate in tavola da Stefano, che hanno imposto un gradito superlavoro al nostro stomaco) trovando Sforno in grande forma!
Come sempre, c’è un menu piuttosto ricco che va dai fritti – dalle crocchette di baccalà ai supplì classici – alle bruschette più altri sfizi fritti e non, e poi prosegue con le pizze; ma anche la lavagna con le proposte del giorno, sempre originali e accattivanti.
Noi abbiamo cominciato così: dal menu, chips di patate fritte, supplì classici, baccalà e “Murge inverse” (sorta di felafel di fave, che riprendono il famoso macco di fave con cicoria della tradizione pugliese ma ne invertono le consistenze, rendendo cremose le verdure), mentre dalla lavagna abbiamo scelto i buonissimi supplì con broccoli e pecorino e Stefano ci ha fatto assaggiare anche la mortadella panata con senape antica (una fetta spessa, panata e fritta!) e gli Sfornoli (strisce di impasto fritte) con Mortadella Favola, tanto per gradire.
Poi, sempre come “antipasto”, sono arrivate in tavola delle pizze to share (ma naturalmente abbiamo condiviso tutto, per uscirne vivi oltre che satolli!): la sempre buonissima e super intensa Cacio e Pepe (ravvivata da un extravergine di Quattrociocchi portentoso) e la special Gita In Aspromonte, una squisita focaccia generosamente accompagnata da salumi calabresi: capocollo, nduja e salame dell’Antico Nero d’Aspromonte.
Non era facile continuare dopo un attacco così, ma la strepitosa Supermargherita (un perfetto mix di pomodoro, fiordilatte, Parmigiano, basilico e olio extravergine) ci ha aiutato a resecare il palato e apprezzare anche le pizze seguenti.
La gustosa Elorina, d’ispirazione siciliana, con ricotta di pecora, pomodori saltati in olio ed erbe aromatiche e scaglie di mandorle tostate, dal menu.
E la divertente e colorata Ape Maia dalla lavagna: pomodorini gialli del piennolo, mozzarella e Blu Mirtillo, un formaggio erborinato ai mirtilli.
Dalla foto non si vede ma l’effetto della pizza intera ricorda alla lontana la livrea della famosa ape dei cartoni animati e l’effetto dell’incontro tra pomodori e formaggio è molto interessante anche se a mio parere è una di quelle pizze di cui è difficile mangiare più di uno spicchio; soprattutto dopo tutto il resto! Quel che è certo è che Sforno continua ad essere una delle migliori pizzerie della città.