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#SocialPizza: la pizza e i Social Media

pizza crust

Per questa volta non parliamo di pizze da mangiare, ma da comunicare. La pizza infatti e’ una delle grandi protagoniste dei Social Network, e in generale dei Social Media (per avere un’idea chiara sulla differenza, leggete qui ) e sicuramente deve una parte dell’esplosione di notorieta’ degli ultimi anni proprio ad essi. Insomma, se e’ vero che la pizza si e’ sempre mangiata e’ negli ultimi 10 anni che ha preso un posto da protagonista non solo nell’ambito della critica e del giornalismo gastronomico ma soprattutto della conversazione online. Se siete appassionati all’argomento o addetti ai lavori avrete gia’ notato come basti scorrere la vostra timeline su Facebook o Instagram per veder comparire foto di pizze di ogni genere.

Tutta questa popolarita’ social e’ un bene o un male per la pizza? Abbiamo cercato di parlarne in occasione della serata #SocialPizza che abbiamo organizzato il 4 aprile scorso a La Notizia di Enzo Coccia, a Napoli, per presentare il libro Marketing del Gusto che ho scritto insieme a Slawka G. Scarso. Con noi c’era anche Laura Gambacorta oltre che, naturalmente, Enzo.

Provo a riepilogare quanto abbiamo detto quella sera, senza naturalmente voler criticare nessuno ma solo evidenziare quali possono essere le opportunita’ offerte dai canali Social e i modi migliori per adoperarli, e quali invece i possibili rischi legati a un uso, per cosi’ dire, incauto degli stessi.

salvio parisi
la pizza e’ fashion (foto tratta dal sito g-squad)

E’ innegabile che i Social Media – Facebook in primis – abbiano giocato un ruolo di non poco conto nell’enorme successo e diffusione della pizza (e della Pizza Napoletana in particolare) negli ultimi anni. Basta contare che, digitando su Google “pizza facebook” escono  316.000.000 risultati, mentre su Instagram questi sono i numeri per alcuni hashtag: #pizza : 19,460,149 post, #pizzanapoletana: 43,715 post (ma attenzione: #pizzahut: conta ben 1,185,655 post!).

I pizzaioli, forse anche piu’ degli chef – che spesso affidano giustamente a collaboratori professionisti la gestione dei loro canali di comunicazione, inclusi quelli Social – si sono dimostrati particolamente predisposti ad approfittare di questi strumenti, di facile gestione (anche se non senza insidie, come vedremo) e dai costi alla portata di tutti. Alcuni di loro in particolare, si sono rivelati provetti Social Media Manager di se’ stessi e delle loro attivita’, vedi Gino Sorbillo e Ciro Oliva. A me piace molto lo stile di comunicazione digitale adottato da Enzo Coccia, che utilizza il blog inserito nel suo sito per pubblicare non solo notizie relative alla sua’ attivita’ (in maniera giustamente “promozionale”) ma anche riflessioni generali sul settore e notizie del “mondo pizza”, riprese e rilanciate poi sui suoi canali Social.

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un esempio di #pizzadeliveryfail su Twitter

Eppure, occorre fare attenzione: I Social possono essere senz’altro dei buoni canali di comunicazione di facile accesso, ma vanno maneggiati con cautela. Per la serata #SocialPizza, mi sono divertita (senza voler criticare il lavoro di nessuno, ci mancherebbe) a mettere insieme alcuni esempi di #pizzafail (boomerang di comunicazione attraverso i social, come ad esempio l’hashtag #pizzadeliveryfail che viene usato su Twitter per mettere alla berlina le disastrose condizioni di alcune pizza consegnate a domicilio) e anche alcuni piccoli “vizi” Social dei pizzaioli nostrani.

 

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La gara del cornicione, da un profilo Facebook di un pizzaiolo a caso. Lanciamo una petizione per salvare i poveri spicchi maltrattati?

Dalla “gara del cornicione” (con la ossessiva pubblicazione di poveri spicchi di pizza tagliati al solo scopo di far vedere i propri livelli di virtuosismo tecnico a colpi di alta idratazione) alla “foto col VIP”, in cui la pubblicazione su Facebook ha ormai soppiantato la classica parete tappezzata di foto all’ingresso del locale.

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Renzi da Ciro Salvo: il post dello scandalo

Con il rischio, anche in questo caso, di qualche possibile fail come ha dimostrato pochi giorni dopo la presentazione, la famosa querelle che ha investito Ciro Salvo, reo di aver accolto il Presidente del Consiglio Renzi e il suo staff da 50Kalo’ e di aver poi condiviso con orgoglio le foto sul suo profilo Facebook personale. Peccato che la visita avvenisse al termine di una giornata particolarmente “calda”, con scontri e manifestazioni contro il Presidente non esattamente molto amato da numerosi napoletani. Questo ha dato il via ad una serie di accuse particolarmente violente – e del tutto fuori luogo –  (a cui poi sono seguite anche manifestazioni di stima e solidarieta’) al pizzaiolo. Che certamente non avrebbe potuto e dovuto per nessun motivo negare a Renzi di mangiare la pizza da lui, ma che forse avrebbe potuto riflettere un po’ di piu’ sull’opportunita’ di pubblicare le foto in un’occasione abbastanza delicata (condivise ahime’ non solo sul suo profilo personale ma anche sulla pagina Facebook del locale).

Insomma, come gia’ detto i Social Media vanno maneggiati con cautela. Proprio per questo, insieme a Slawka, abbiamo voluto proporre un piccolo “social-galateo” per pizzaioli (e ristoratori):

  • Attenti al tag (non taggate chi non e’ direttamente coinvolto nella foto o in maniera importante sull’argomento di cui si parla)

  • Hashtag, da usare con #moderazione (inutile inserire hashtag a sproposito nei post facebook, e ancora peggio scrivere un post in cui ogni parola e’ un hashtag)

  • Se mi inviti (o mi aggiungi) non vale (non e’ carino chiedere l’amicizia e subito dopo invitare a mettere “mi piace” alla propria pagina senza nemmeno interagire un po’; ancora peggio aggiungere le persone a gruppi a loro insaputa)

  • Chiedi permesso: in generale, e’ sempre buona educazione chiedere se si puo’ taggare o aggiungere a un gruppo qualcuno, cosi’ come presentarsi prima di chiedere l’amicizia o il “mi piace”

Ma vale lo stesso per i clienti:

  • Se volete condividere la foto della vostra pizza, che sia una bella foto
  • Non infastidite i vostri commensali o gli altri tavoli per fare le foto
  • Il selfie con il pizzaiolo solo dopo il servizio
  • Non fate diventare fredda la pizza!

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