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Stand Up Pizza

StandUp Pizza 2022, vince Giovanni Spera

In finale insieme al pizzaiolo lucano della pizzeria Casarsa di Potenza anche Marius Negoita Tanase, rumeno innamorato dell’Italia e della pizza napoletana, al lavoro alla Spleuza in Val di Sole. Ma gli applausi vanno a tutti i partecipanti e alla affiatatissima giuria tecnica.

Se l’edizione 2022 de La Città della Pizza è stata una bellissima festa – con la cornice più adatta, quella del Parco di Tor di Quinto, metereologicamente infuocata nella giornata di sabato ma piacevolissima la domenica – quella di Stand Up Pizza è stata una festa nella festa: una giornata (la domenica appunto) di incontro, condivisione, confronto e conoscenza in cui è stato davvero bello vedere giovani pizzaioli in competizione fare amicizia tra loro e aiutarsi l’un l’altro senza perdere la concentrazione della gara, e un pubblico attento e curioso.

E una giuria tecnica davvero super, fatta di professionisti seri e professionali che – nonostante l’impegno di tempo e palato – non si sono risparmiati nel far domande e osservazioni per giudicare, ma anche supportare e consigliare, gli sfidanti: un grande grazie, quindi, a Pamela Panebianco di Agrodolce, alla chef Fabrizia Ventura (responsabile APCI Lazio), a Elvia Gregorace de Il Tritagonista e ai pizzaioli AVPN che si sono avvicendati – Salvatore Santucci e Salvatore De Rinaldi – e sono stati poi egregiamente sostituiti nell’ultima sfida dallo chef Antonio Sorrentino, Vice Presidente APCI esperto di pizza.

E grazie ai pizzaioli che si sono messi in gioco, affrontando levatacce e condizioni di lavoro un po’ ardue oltre che la sfida del mistery ingredient svelato al momento – prodotti di eccellenza selezionati e forniti da Edoardo Cicchinelli di Ethical Food – che dovevano utilizzare obbligatoriamente in aggiunta ai prodotti della dispensa forniti dai partner: i latticini della Latteria Sorrentina, pelati e conserve di Don Antonio e due oli extravergine (una Caninese laziale e una Coratina pugliese) selezionati dalla EVOO School Coldiretti. E di un forno a legna – di AlfaForni – condiviso e non sempre uguale a quello che utilizzano nelle loro pizzerie. Rispetto alla lista di sfidanti che avevamo già condiviso c’è stata qualche defezione (poco corretta, a dir la verità) e dunque qualche nome è cambiato, in particolare Lorenzo Carletti e Francesco Pone sono stati sostituiti in un caso dal giovanissimo e determinato Shaun Frati de Il Gusto dei Frati, e nell’altro hanno lasciato Antonio Cappadocia senza sparring partner (ma di certo lui non si è lasciato intimidire ad affrontare la giuria da solo).

Sono stati tutti bravissimi a improvvisare con gli ingredienti disponibili, qualcuno magari si è fatto prendere un po’ dall’agitazione ma tutti hanno portato a termine la prova: un applauso particolare a Fabio Mutignani e Valerio Priori, gli ultimi in gara che hanno aspettato più del dovuto – per qualche ritardo tecnico – e hanno nel mentre fraternizzato, proponendo infine alla giuria due gran belle pizze con i funghi porcini testa nera piemontesi di Ethical Food.

Al termine dei round sono arrivati alla sfida finale il lucano Giovanni Spera e il rumeno-trentino (ma innamorato della pizza napoletana) Marius Negoita Tanase, che si erano già trovato l’uno contro l’altro nel primo turno con il guanciale di Mora Romagnola come ingrediente misterioso. La finalissima gli ha invece proposto come ingrediente le alici siciliane da pesca a lampara a marchio Ethical, ingrediente con cui entrambi avevano familiarità e che non ha quindi creato troppi problemi, portandoli a proporre delle pizze simili ma ognuna con delle sue specificità.


Marius ha scelto di usarle con provola e stracciata, friarielli, olive taggiasche e capperi di Pantelleria; mentre Giovanni ha riproposto una pizza del suo menu – Come fossero orecchiette – che a sua volta riprende una ricetta tipica del Materano: fiordilatte, friarielli, alici siciliane e peperoni cruschi.

Entrambi hanno vinto la possibilità di seguire un corso sull’olio extravergine della EVOO School, mentre a guadagnarsi la nostra “prestigiosa” coppa e soprattutto la partecipazione alla prossima Città della Pizza è stato Giovanni Spera. Entrambi, comunque, hanno convinto la giuria con la loro (apparente) calma e sicurezza e con la loro professionalità, fatta di tante piccole attenzioni.

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