
- Autore: luciana squadrilli
- Data: 5 Marzo 2018
- Categoria: Pizze
Storie di Pane, cose buone in Cilento
Qualche tempo fa siamo tornate in Cilento, per lavorare a un progetto di cui presto vi parleremo. Naturalmente c’entra la pizza ma, già che eravamo in zona, ci siamo fermate anche a visitare le due belle sedi di Storie di Pane, il panificio della famiglia di Paolo De Simone che è uno dei soci fondatori – il braccio per così dire, vale a dire colui che pensa a impasti e condimenti – di DaZero. Una – la prima – si trova a Vallo della Lucania, la seconda a Capaccio; due locali differenti ma molto accoglienti e accomunati dalla stessa filosofia: mettere in mostra (e in vendita) tutto il meglio del Cilento – e oltre. E, naturalmente, sfornare tanto buon pane e tutto quello che può uscire da un forno. Quindi anche focacce, pizze, panini, dolci, biscotti e molto altro.
Ci aspettavamo un panificio tradizionale, invece abbiamo scoperto che Storie di Pane è molto di più. Cominciamo dalla bella sede di Vallo, aperta ormai diversi anni fa riprendendo una tradizione di famiglia – la mamma di Paolo è ancora quasi ogni giorno in panificio – e completamente rinnovata nel 2016. Oggi è un locale moderno, ampio e luminoso, con un grande bancone dedicato a caffetteria e forno (tutto viene sfornato nel retro, dove ci sono un forno elettrico e uno tradizionale a legna) e quello della salumeria-gastronomia e tavola calda. Poi ci sono gli scaffali della bottega, pieni di tantissime specialità gastronomiche provenienti soprattutto dal Cilento ma anche da regioni limitrofe: tonno e alici di Cetara, olive ammaccate, fichi bianchi del Cilento, paste artigianali, farine da grani antichi locali, legumi pregiati, vini e molto altro.
Alcuni tavoli permettono di sedersi e consumare comodamente quello che si sceglie, dolce e salato.
Noi ci siamo venute per colazione e abbiamo scelto il grande tavolo quadrato che corre intorno ad uno spazio centrale occupato fino a poco tempo fa da un bell’esemplare d’olivo che sarà presto sostituito.
La scelta è ardua: siamo partire in maniera piuttosto soft, con una centrifuga preparata espressamente con ingredienti a nostra scelta e qualche buon biscotto tradizionale con farine di grani antichi. Accanto, anche una fetta di Chiffon cake (delizioso) e una pastorella, tipico dolce cilentano ripieno di crema di castagne e ricoperto dal naspo, che di solito si fa nel periodo autunnale e natalizio. Poi però ci facciamo prendere la mano e assaggiamo anche: una crostatina con fichi, noci e miele locale (buonissima), dei fichi “mondi” (cioè privati della buccia prima di essere essiccati naturalmente, conservando tutta la loro dolcezza), del buon pane con la marmellata e anche un’omelette con le uova allevate nell’aia dalla mamma di Paolo. Oltre, naturalmente, a un buon caffè. Ma come si fa a tralasciare il salato? E così arriva anche qualche assaggio di “pizza” ripiena di verdure saltate e della tipica pizza chiena, una specie di sottile calzone farcito con riso, uova, formaggio e salame.
Per pranzo, ci troviamo invece a passare da Capaccio. Qui il negozio è più piccolo ma altrettanto curato, con la parte dedicata alla bottega ridotta a favore di quella consacrata ai tavoli per mangiare. Mentre il pane arriva da Vallo, infatti, qui c’è una piccola cucina dove vengono preparati anche piatti espressi oltre alle diverse proposte del banco gastronomia. Noi ci vogliamo tenere leggere (si fa per dire) e optiamo per quello che c’è al banco: qualche assaggio di focaccia – bianca e con pomodori, acciughe e origano, ottima – e qualche spicchio di pizza cilentana, piuttosto croccante e ben condita con pomodoro e pecorino; la tipica mozzarella nella mortella avvolta nelle foglie di mirto e accompagnata da pomodori e rucola, delle squisite ricottine e poi una piccola selezione di verdure e preparazioni tradizionali. Non pensate a nulla di troppo leggero, in Cilento ogni cosa è saporita al punto giusto: la misticanza di verdure ripassate, la frittata di scamorza, la “ciambotta” di melanzane, pomodori e patate e le buonissime melanzane ‘mbuttonate, farcite con cacioricotta, pane e salsa di pomodoro. Ma per chi vuole ci sono anche primi piatti espressi e altro ancora.
E l’occhio non può evitare di cascare anche sulla lista dei cocktail alla parete, dal Gin Tonic a quello che porta il nome del locale. Dovremo tornare presto per approfondire il discorso!
Storie di Pane
Via A. Rubino, 1 – Vallo della Lucania (SA)