
- Autore: Tania Mauri
- Data: 17 Dicembre 2018
- Categoria: Pizzaioli, Pizze, Pizzerie, Recensioni
Straforno: focaccia, pizza e burger!
Straforno propone pizza e focaccia da condividere in un locale dove la convivialità è di casa.
Abbiamo conosciuto Matteo Pavani, giovane patron di Straforno, alla presentazione del libro “Pizza e Bolle” di Roma. Ci ha fatto subito una buona impressione non solo perchè “raccomandato” da Giancarlo Casa ma anche per l’entusiasmo che ha manifestato nel parlare di pizza. Così, alla prima occasione, sono andata a trovarlo con un po’ di amici così da assaggiare un po’ di cose dal suo ricco menu.
Il locale si trova nella zona di San Basilio, poco lontano dalla Nomentana, ha spazi grandi con ampie vetrate divisi – particolare non da poco – tra chi ha bambini (e comunque offre un’area bimbi con tanto di animatori dal giovedì al sabato) e chi, invece, vuole “stare più tranquillo”.
“Ho aperto 4 anni fa, sventrando completamente il locale di prima ma mantenendo i forni, che sono due. Dove ho imparato? Lavorando e osservando, andando a provare i colleghi e confrontandomi con loro” ci spiega Matteo che oggi gestisce il locale coadiuvato dal papà “Mi occupo per lo più della sala, di fare i menu e della prossima carta dei vini che sto cercando di spingere essendo diventato da poco sommelier”.
Due forni a legna dicevamo, uno per cuocere la pizza in teglia sopra la brace per circa 6/7 minuti alla temperatura di circa 370°C, l’altro per la pizza al piatto e le focacce da farcire a circa 340°C per 5/6 minuti.
L’impasto è sempre lo stesso, un blend di farine usato per fare la pinsa – che mi ha fatto storcere il naso, ma poi mi sono dovuta ricredere – lievito di birra, poco, per 48 ore di lievitazione. Il risultato? Una pizza soffice e croccante allo stesso tempo per quella classica e più scrocchiarella e sottile per la ripiena. Tante le proposte – bianche, rosse, focaccia, classiche e creative, salate e dolci – tutte da condividere perchè vengono portate a tavola tagliate a spicchi, un’idea che ci ha permesso di fare una degustazione molto ampia a cominciare dalla classica
Margherita, molto buona
Farcita con insalata di pollo, che però non mi ha convinto molto
Con salsiccia, golosissima
Stracchino e rucola, un classico
Matriciana e Radicchio e gorgonzola
Bianca acciughe e fiori di zucca
la Straverdure, mista verdure, molto saporita
la Straciascuolo, farcita con stracchino e ciauscolo
Una creativa con guanciale, pecorino e miele
Le Strafornozzo, tasche di pane ripiene con il meglio della tradizione romana – in questo caso la parmigiana – che mi ha ricordato molto il Trapizzino di Stefano Callegari
e infine i dolci da migliorare perchè troppo dolci, quasi stucchevoli
Tantissimi i piatti dalla cucina, su cui devono lavorare, gli hamburger e i fritti, buoni e abbondanti.
Nel complesso un posto dove passare momenti piacevoli con gli amici, se non troppo affollato visto che arriva a 380 coperti interni e 24 esterni e quindi rischia di essere un po’ rumoroso, e condividere la pizza (forse le più classiche migliori delle più stravaganti) perchè quest’idea di portare le pizze tagliate a centro tavola aiuta molto alla convivialità e al relax!
Nota di merito il personale giovane, sorridente e gentile, oltre che Matteo che sta lavorando per migliorarsi ed educare i clienti a provare qualcosa di diverso dal solito “prosecchino”.
Straforno, via del Casale di San Basilio, 19 – Roma
Telefono: 06.4100667
www.straforno.it